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FESTIVAL Paesi Bassi

Rotterdam, cuore dell’Europa

di 

- 7000 incontri su progetti, coproduzioni, e un concentrato di operatori internazionali: il bilancio sulla manifestazione olandese del direttore di Italia Cinema

Una volta festeggiati i premiati del 32 Film Festival di Rotterdam e i film che otterranno il supporto della Hubert Bals Foundation e degli altri fondi che convergono sul CineMart, il bilancio del viaggiatore che ritorna dal festival olandese si chiude in attivo per altri motivi: 7000 incontri su progetti e coproduzioni annunciano (forse con un pizzico di ottimismo) gli organizzatori dell’Industry Office; oltre l'80 per cento di sale ‘sold out’ indica con giusto orgoglio il direttore artistico Simon Field, un concentrato mai visto di operatori europei e internazionali che serrano le fila in un momento di grande incertezza economica continentale ma qui ritrovano il gusto di rischiare in nome della creatività e dell’arte.

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Vero ‘salotto buono’ dei festival e dei produttori di qualità, Rotterdam fa ruggire la tigre del suo marchio nel seno di un cinema che ha coraggio di rischiare, che cerca strade nuove e linguaggi nuovi davvero. E’ il caso delle video-installazioni che sempre di più si congiungono a film veri e propri come True Stories o una competizione che mantiene dignità pur stretta tra le selezioni di Berlino e le difficoltà del mercato. Negli efficienti spazi del De Doelen con la sua impareggiabile videolibrary, del complesso Pathé e delle mille sale sparse in città, è stato proiettato quasi tutto il cinema mondiale che si coniuga con l'idea del nuovo. Nella selezione corrono paralleli almeno due binari: uno dedicato ai cinefili e al mercato nazionale, un altro più orientato agli addetti ai lavori con proposte curiose che valorizzano bene anche corto, video e documentario. Tra gli highlights di quest'edizione: l’omaggio a Jean-Claude Brisseau, i nuovi lavori video di Philippe Grandrieux e Claire Denis, la massiccia presenza di autori francesi e italiani, i capolavori di Todd Haynes (Far from heaven, film d’apertura) e Alexander Sokurov (Arca russa [+leggi anche:
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).

In buona sintesi, se volete cercare il cinema che verrà e fare un veloce ripasso sul cinema che ha segnato l'annata, Rotterdam vi aspetta, realtà emergente alla borsa dei festival internazionali che non si limitano a mostrare, bensì a proporre, ideare, suggerire.
Appuntamento all’anno prossimo.

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