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CANNES 2011 SIC / Bulgaria

Avé: gioventù errante sulla strada della vita

di 

Road movie e affascinanti giochi del destino per un ritratto cupo della Bulgaria contemporanea e di una gioventù scombussolata: è Avé [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Konstantin Bojanov
scheda film
]
, opera prima di Konstantin Bojanov, in concorso oggi alla Settimana Internazionale della Critica del festival di Cannes.

"Tu credi a tutto quello che ti dicono?": una domanda che definisce alla perfezione la personalità di Avé (Anjela Nedyalkova), graziosa ragazza di 17 anni, mitomane per gioco o per necessità, che incontra sul ciglio di una strada Kamen (Ovanes Torosyan), studente taciturno che deve recarsi d'urgenza da Sofia a Ruse in autostop. Avé segue Kamen sulla prima auto che li carica e si spaccia per sua sorella, affermando che vanno a trovare la loro nonna malata di cancro. Lei sembra volersi divertire, mentre lui, stupefatto, non dice niente, tranne che va di fretta.
Nella corsa successiva, Avé si fa passare per la sua ragazza e provoca (in inglese, lingua che Kamen non capisce) un camionista, chiedendogli 50 euro per vederli fare l'amore, salvo poi scappare. Trascinando con sé Kamen nella sua fuga notturna, Avé racconta di essere cresciuta in India.

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L'indomani, dopo un tragitto su un furgoncino guidato da un appassionato di raggae, all'ennesima invenzione di Avé ("ho detto che tuo fratello è stato assassinato in Iraq"), Kamen finisce per esplodere ("non voglio essere coinvolto nelle tue menzogne") a bordo di una macchina occupata da un padre con suo figlio. Pessima idea, giacché l'uomo li fa scendere in malo modo. Arrabbiato, Kamen rivela che sta andando al funerale del suo migliore amico che si è suicidato, e la sua strada e quella di Avé si separano bruscamente. Ma la giovane donna lo ritroverà più tardi, proseguendo il suo gioco con sfacciato aplomb (si spaccia, presso la famiglia in lutto, per l'ex fidanzata del suicida), svelando la sua fragilità e le sue vere falle (un fratello drogato, problemi di comunicazione con la sua famiglia), e tra lei e un Kamen in piena crisi esistenziale nasce l'amore.

Mescolando love story e dramma sociale su una gioventù in pieno smarrimento, leggerezza del rapporto tra i due personaggi principali e contesto disperato (ambienti brutti, problematiche familiari pesanti, incontri bassi e tristi…), Avé racconta la solitudine e la destrutturazione dei legami sociali. Filmato in tonalità leggermente desaturate e sostenuto da un ottimo inizio, ritmato e misterioso, questo primo lungometraggio (non esente da qualche goffaggine) punta giustamente sul fascino dei suoi due interpreti e traccia un quadro inquietante della visione del futuro che hanno i giovani bulgari, erranti e desiderosi di scappare.

Prodotto dalla Bulgaria e dalla Francia via Elements Ltd, Camera Ltd e KB Films, con il sostegno del Bulgarian National Film Center e in coproduzione con la Bulgarian National Television, Avé è venduto all'estero da Le Pacte.

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(Tradotto dal francese)

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