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CANNES 2011 Un Certain Regard / Francia

Et maintenant, on va où?: donne unite contro la guerra

di 

Spira aria di commedia sul tema dei conflitti interreligiosi che minano il quotidiano del popolo libanese al Certain Regard del 64mo Festival di Cannes, dove Nadine Labaki ha presentato oggi Et maintenant, on va où? [+leggi anche:
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, produzione maggioritaria francese (Les Films des Tournelles e Pathé) montata in coproduzione con Libano, Egitto e Italia.

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"Due clan senza cuore, le mani sporche di sangue, in nome della croce e della mezzaluna". Siamo in un piccolo villaggio sperduto dove le donne musulmane e cristiane non fanno altro che seppellire i loro mariti e figli. La spirale della vendetta, trattata di recente con intensità in Incendies [+leggi anche:
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, Nadine Labaki la affronta in modo totalmente differente, con ottimismo e idealismo, sotto forma di fiaba che dà speranza, non sottraendosi alla sfida di far ridere su un tema d'attualità piuttosto grave. Giacché le donne del villaggio si uniranno, al di là delle religioni, per impedire agli uomini di uccidersi fra di loro sotto l'impulso di cose che accadono al di fuori del loro paese.

Guidate da Takla (Claude Baz Moussawbaa), Afaf (Layla Hakim), Amale (la regista stessa) e Yvonne (Yvonne Maalouf), un gruppo di madri vede con preoccupazione emergere nuove tensioni attizzate dall'unica televisione del villaggio, che prende il segnale soltanto in cima a una collina e che diventa occasione di visioni collettive en plein air. Le leader femminili di entrambe le confessioni decidono di distruggere l'apparecchio di notte, così come i giornali che arrivano attraverso la montagna. Ma il peggio è fatto: uomini e ragazzi già cercano di attaccare briga, ogni evento, anche il più casuale, è interpretato come un'aggressione e si parla di tirar fuori le armi. A estremi mali, estremi rimedi: le donne reclutano cinque ballerine russe per distrarre l'attenzione maschile, anestetizzano i loro congiunti e i loro figli e cambiano religione nell'arco di una notte. Al mattino, in tutte le case si verificano situazioni grottesche…

Tentando di iscriversi nella vena tragicomica della commedia all'italiana, Et maintenant, on va où? strizza l'occhio anche verso l'immaginario orientale con qualche inserto di commedia musicale. Il proposito comico iniziale attenua pertanto gli aspetti drammatici del film (per non infiammare il conflitto, ad esempio, una madre nasconde la morte del figlio ucciso da una pallottola vagante) e le buone intenzioni della cineasta si diluiscono un po' nei meccanismi della sceneggiatura volti a divertire. Passa tuttavia il messaggio fondamentale di un gruppo di donne libanesi stanche della stupidità omicida maschile e che rifiutano il futuro che gli uomini riservano loro: "Non avete imparato niente! Il nostro unico destino sarebbe quello di portare il lutto per il resto della nostra vita? Finirete per farci odiare Dio".

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(Tradotto dal francese)

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