08/06/2011

Il 19° Art Film Fest International Film Festival ha annunciato il suo programma, che include i 15 film del concorso internazionale.

Presentato al Forum della Berlinale, The House [+leggi anche:
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intervista: Zuzana Liová
scheda film] di Zuzana Liová aprirà il festival il 17 giugno. La sceneggiatura di Liová ha conquistato il Premio Tibor Vichta 2003 all'Art Film Fest e il Premio Krzysztof Kieślowski a Cannes. "Sono felice di tornare [al festival], stavolta con un film completo", ha dichiarato Liová. "Sono felice dell'opportunità di proiettarlo all'Art Film Fest. Vengo qui quasi tutti gli anni, e non avrei mai immaginato che un mio film avrebbe aperto l'evento".

I titoli europei dominano il concorso. Dall'Europa Centrale e Orientale arrivano Eighty Letters di Václav Kadrnka (Repubblica Ceca), già al Forum della Berlinale, Suicide Room [+leggi anche:
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intervista: Jakub Gierszal - Shooting …
intervista: Jan Komasa
scheda film] di Jan Komasa (Polonia) e Morgen [+leggi anche:
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scheda film] di Marian Crisan (Romania, Ungheria, Francia).

La selezione del concorso propone due film dall'Austria, The Fatherless [+leggi anche:
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scheda film] di Marie Kreutzer e Michael [+leggi anche:
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scheda film] di Markus Schleinzer. Anche la Francia ha due titoli in lizza: Tomboy [+leggi anche:
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intervista: Céline Sciamma
scheda film] di Céline Sciamma e The End of Silence di Roland Edzard.

Dalla Svezia arriva Song of Tomorrow di Jonas Holmström e Jonas Bergergård, dalla Turchia Zephyr di Belma Baş.

Due film sono co-produzioni con partner non-europei. Jean Gentil di Laura Amelia Guzmán e Israel Cárdenas Ramírez, è co-prodotto da Repubblica Dominicana, Messico e Germania. Submarine di Richard Ayoade è una co-produzione britannico-statunitense.

Due film del concorso vengono dalla Russia - The Hunter di Bakur Bakuradze e Silent Souls diAlexei Fedorchenko - e uno, Li Hongqi's Winter Vacation, dalla Cina.

Il filmmaker slovacco Juraj Jakubisko guida la giuria, che include il production designer messicano Eugenio Caballero, il regista israeliano Samuel Maoz, la programmatrice del Palm Springs IFF Alissa Simon ed il regista croato Živko Zalar.

(Tradotto dall'inglese)