02/01/2012

Quest’anno, mentre la rivoluzione egiziana impazzava a Piazza Tahrir, al Cairo, durante il Göteborg International Film Festival il Direttore Artistico Marit Kapla ed il nuovo Direttore del Festival Mikael Fellenius discutevano di un focus sul cinema delle regioni arabe per la successiva edizione.

”Ci siamo resi conto all’improvviso che la gente che vive negli altri angoli del pianeta chiede e ha bisogno dei nostri stessi diritti umani. Ne abbiamo sempre avuto consapevolezza, ma ora si è creata l’occasione d’oro per una maggiore comprensione tra le persone di tutto il mondo. E il cinema può giocare un ruolo fondamentale”, ha commentato Kapla.

La selezione racconta lo sfondo degli eventi politici in quei paesi, e riflette la vita quotidiana della gente, soprattutto donne. Sono stati scelti per ora otto film, fra i quali i marocchini On the Edge di Leila Kilani e Rough Hands di Mohamed Asli e Habibi — Darling, Something Is Wrong With Your Head dell’americana Susan Youssef, prima produzione di Gaza, presentata a Cannes, Toronto e Venezia.

La nuova edizione del Göteborg International Film Festival, maggiore evento cinematografico di Svezia, si terrà tra il 27 gennaio e il 6 febbraio, e propone oltre 450 film da 70 paesi a circa 200.000 spettatori. Il festival, che sta completando la sua line-up, ha già annunciato i giurati di due sezioni: il regista greco Giorgos Lanthimos per il Premio al Debutto Internazionale Ingmar Bergman (il filmmaker accompagna il suo ultimo film, Alpheis), e l’austriaca Jessica Hausner (Lourdes [+leggi anche:
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Göteborg è anche la più ampia piattaforma per film svedesi — sono oltre 400 i candidati al programma 2012 —, e otto film sono stati selezionati per il concorso Startslatten, che assegna al vincitore 103.000 euro in denaro e servizi:

Astrid di Fijona Jonuzi — su una bambina di 11 anni che si ribella contro la madre
Baggy di Anders Hazelius — su Baggy ad una festa di Capodanno che finisce fuori controllo
Dinner with Family di Stefan Constantinescu — su una donna che ha tutto tranne...
Tremor di Jonas Eskilsson — su un uomo che odia e ama il suo nuovo ruolo di padre
Next Door Letters di Sascha Fülscher — su uno scherzo crudele che diventa un punto di svolta
The Wheel Is Spinning, but the Hamster Is Dead di Maciej Kalymon — su una ragazza solitaria che vuole essere amata
Dance Music Now di Johan Jonason — su un nevrotico studio di produzione che distribuisce cascate di emozioni
The Photographer di Vanja Sandell Billström — sull’incontro fra un uomo e una telecamera che cattura stati più che storie.

(Tradotto dall'inglese)