email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2012 Giornate degli Autori

Vita e morte di Marina Abramovic nel doc di Giada Colagrande

di 

- Bob Wilson's Life and Death of Marina Abramovich documenta la collaborazione tra quattro grandi artisti: Bob Wilson, Marina Abramovic, Willem Dafoe e Antony Hegarty

Cominciare un'autobiografia dal proprio funerale è un'idea bizzarra, soprattutto se si è ancora vivi. "E' l'unico modo per assistervi. Solo tu puoi farlo" ha detto Marina Abramovic a Bob Wilson quando gli ha affidato il compito di mettere in scena la sua vita: una delle più originali art performer contemporanee raccontata da uno degli autori più visionari del teatro d'avanguardia. Se a queste due grandi personalità artistiche aggiungi il talento dirompente di Willem Dafoe e le musiche struggenti di Antony Hegarty, ecco uno spettacolo che è impossibile non documentare.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Lo ha fatto Giada Colagrande con il suo doc Bob Wilson's Life and Death of Marina Abramovic, presentato come Evento speciale alle Giornate degli Autori di Venezia. La regista italiana ha seguito la genesi dell'opera teatrale basata sulla biografia dell'artista serba e l'incontro di questi quattro grandi talenti. Le interviste agli artisti al lavoro si alternano con le immagini delle prove, che tali non sembrano: "Bob è ossessionato dalle luci. Non immagina le scene, deve vederle. Ogni giorno, ci truccavamo e vestivamo come se fosse la prova generale", racconta Abramovic.

Lo spettatore viene così trasportato nell'universo espressionista di questo spettacolo in cui luci, musica, testi e movimenti si fondono poeticamente intorno alla figura imponente e incredibilmente magnetica di Marina Abramovic, capace, anche silenziosa e immobile, di riempire la scena e calamitare lo sguardo. Si parte dal suo funerale ("Dopo i 60 anni, impossibile non pensarci", dice) per poi passare alla sua infanzia infelice segnata da una madre dispotica. Si ripercorrono gli eventi più importanti della sua vita, Dafoe narra, Hegarty canta, il dramma sfuma nel grottesco.

"Due delle quattro persone coinvolte nello spettacolo erano a me carissime: Marina, che conosco da quando avevo 19 anni, e Willem, mio marito", ha detto Colagrande, spiegando l'origine del suo coinvolgimento nel progetto. "Quattro artisti straordinari ma difficili da rappresentare e cogliere in pieno, perché ognuno si trovava in un momento delicato: Marina piangeva spesso perché era particolarmente toccata, Willem doveva memorizzare 90 pagine di testo, Antony è emotivamente intenso, Bob non ama essere intervistato". Una collaborazione unica che poteva trasformarsi in uno scontro tra titani: un po' lo è stato. Il resto è pura magia.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy