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FESTIVAL Spagna

Gijón annuncia la competizione della sua prima edizione post Cienfuegos

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- La manifestazione asturiana, la cui prossima edizione si svolgerà dal 16 al 24 novembre, presenterà 17 lungometraggi in concorso, di cui otto a partecipazione europea e cinque dagli Stati Uniti

Il Festival di Gijón compie 50 anni, ma la prossima edizione, che si svolgerà dal 16 al 24 novembre, ha il sapore di una ripartenza da zero, soprattutto per i dubbi che circondano l'arrivo alla direzione di Nacho Carballo, senza esperienza di grandi festival, in una manifestazione dall'identità così chiara e ben definita. Dopo 16 anni da direttore, José Luis Cienfuegos, che ora dirige il Festival del Cinema Europeo di Siviglia, non si è visto rinnovato il contratto dai diversi esponenti politici locali, cosa che all'inizio di quest'anno ha sollevato un gran polverone mediatico.

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Diverse sezioni del festival erano già state annunciate, e per quanto riguarda il Concorso ufficiale, il profilo generale delle pellicole non sembra aver subito grandi cambiamenti. Composto da 17 lungometraggi, continua a prestare molta attenzione alla produzione indipendente europea (con otto pellicole), sebbene quest'anno risulti particolarmente massiccia la presenza del cinema statunitense (quasi un terzo).

La coproduzione tra Romania, Francia e Belgio Beyond the Hills [+leggi anche:
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(foto) del rumeno Cristian Mungiu, vincitore a Cannes dei premi alla miglior sceneggiatura e alla miglior interpretazione femminile, aprirà il festival e darà il via al concorso. Ad affiancare il film di Mungiu nella sezione regina del festival, ci sono gli spagnoli La venta del paraíso di Emilio R. Barrachina e Viaje a Surtsey di Javier Asenjo e Miguel Ángel Pérez; il britannico The Shadow Dancer [+leggi anche:
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(Belgio, Francia, Svizzera) di Laurent Jung, e Syngué Sabour (Afghanistan, Francia, Germania) di Atiq Rahimi.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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