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FESTIVAL Germania

Ancora Brunswick

di 

- La 26ma edizione del festival si è aperta ieri sera nella città della Bassa Sassonia

Das Leben ist nichts für Feiglinge [+leggi anche:
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(foto) del tedesco André Erkau, adattamento dell'omonimo romanzo di Gernot Gricksch, ha aperto ieri il 26mo Festival internazionale di Brunswick (dal 6 all'11 novembre), con la storia di un'adolescente orfana di madre che scappa in Danimarca, seguita dal padre inconsolabile, la nonna e un'aiuto-infermiera.

La sezione internazionale del festival comprende 18 lungometraggi, tra cui uno dei favoriti dei BIFA, Sightseers [+leggi anche:
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intervista: Ben Wheatley
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di Ben Wheatley, presentato all'ultima Quinzaine des réalisateurs di Cannes, e la coproduzione anglo-americana 7 psicopatici [+leggi anche:
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di Martin McDonagh, i film italiani Romanzo di una strage [+leggi anche:
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di Marco Tullio Giordana, È stato il figlio [+leggi anche:
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di Roan Johnson, e poi ancora The Courage del polacco Greg Zglinski, la coproduzione tra Francia e Groenlandia Le Voyage d'Inuk [+leggi anche:
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di Mike Magidson, Miel de naranjas [+leggi anche:
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di Imanol Uribe e il film finnico-irlandese Parked [+leggi anche:
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intervista: Darragh Byrne
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di Darragh Byrne. La sezione Nuovo cinema tedesco propone dieci film, tra cui la coproduzione già presentata in diversi festival internazionali Paradise: Love [+leggi anche:
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dell'austriaco Ulrich Seidl.

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Il festival, nato come movimento civico per il cinema contro le produzioni commerciali, resta generalmente non competitivo, ma il pubblico è invitato ad attribuire il Premio Heinrich al suo favorito tra dieci opere prime e seconde, tra cui Dust on our Hearts [+leggi anche:
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di Hanna Doose, ultimo film girato dall'attrice "hanekiana" Susanne Lothar prima della sua morte improvvisa lo scorso luglio. Il festival diretto da Volker Kufahl ha infatti sempre messo l'accento sul cinema europeo, come testimonia tutti gli anni la consegna del premio della giuria giovane franco-tedesca e del Premio Europa a un attore del Vecchio Continente. Quest'anno, questo premio creato nel 2007 (già assegnato a Bruno Ganz, Isabelle Huppert, John Hurt, Stellan Skarsgård e Hanna Schygulla) va al belga Olivier Gourmet, cui è dedicata una retrospettiva di nove film.

Saranno presentati inoltre i cortometraggi e le produzioni dell'Università d'arte locale, e Florian Krautkrämer, suo ex allievo, sarà protagonista di un ritratto che presenta il suo lavoro sperimentale e orientato verso la musica, che è il secondo grande asse del festival: un altro riconoscimento della kermesse è infatti il Premio Leo della miglior musica per un cortometraggio.

Naturalmente, le proiezioni sono accompagnate da diversi eventi paralleli, tra cui una masterclass di Ludovic Bource, compositore premio Oscar per la musica originale di The Artist [+leggi anche:
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intervista: Michel Hazanavicius
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, e un dibattito intitolato "Cinema del futuro, futuro del cinema".

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(Tradotto dal francese)

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