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FESTIVAL Italia

Loach rifiuta il premio del Torino Film Festival

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- Il regista inglese si schiera dalla parte dei lavoratori precari del Museo Nazionale del Cinema e non ritirerà il Gran Premio Torino che era stato assegnato a lui e a Ettore Scola

Un gesto clamoroso scuote la vigilia del Torino Film Festival (23 novembre - 1 dicembre). Il regista inglese Ken Loach ha annunciato che non ritirerà il Gran Premio Torino, l'omaggio ai cineasti più innovatori che il festival aveva assegnato quest'anno a lui e a Ettore Scola. In un comunicato diffuso ieri pomeriggio, Loach, da sempre paladino dei lavoratori, ha spiegato di sostenere la causa dei dipendenti del Museo Nazionale del Cinema (diretto da Alberto Barbera) che hanno subito prima il ''licenziamento di persone'' e poi ''l'esternalizzazione dei servizi svolti da lavoratori con salari più bassi''.

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"E' con grande dispiacere che mi trovo costretto a rifiutare il premio che mi è stato assegnato dal Torino Film Festival", si legge nel comunicato. "A Torino sono stati esternalizzati i servizi di pulizia e sicurezza del Museo Nazionale del Cinema. Dopo un taglio degli stipendi i lavoratori hanno denunciato intimidazioni e maltrattamenti. Diverse persone sono state licenziate". "Abbiamo realizzato un film dedicato proprio a questo argomento, Bread and Roses", aggiunge il regista nella lettera. "Come potrei non rispondere a una richiesta di solidarietà da parte di lavoratori che sono stati licenziati per essersi battuti per i propri diritti?".

La risposta del Museo Nazionale del Cinema di Torino non si è fatta attendere: "Ci dispiace di constatare che un grande regista, al quale va da sempre la nostra ammirazione, sia stato male informato. […] Il Museo non può essere ritenuto responsabile del comportamenti di terzi e non sarebbe in alcun modo legittimato a intervenire nel merito di rapporti di lavoro fra i soci di una cooperativa esterna e la loro stessa società".

Pur esprimendo solidarietà con i lavoratori in agitazione, Ettore Scola ritirerà invece il premio: "Un gruppo di lavoratori mi aveva scritto per invitarmi a sostenere la loro protesta rifiutando il premio. Ho risposto che pur comprendendo la loro battaglia non ritenevo opportuno rifiutare il riconoscimento, poiché sarebbe sembrato un rifiuto impropriamente rivolto al Torino Film Festival e al suo direttore Gianni Amelio, oltre che scarsamente utile alla loro causa. […] I lavoratori si sono addirittura scusati con me riconoscendo inopportuna la loro richiesta".

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