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INDUSTRIA Spagna

Il settore culturale internazionale sollecita la Spagna a ridurre l'IVA

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- Le principali associazioni internazionali del settore hanno inviato una lettera aperta al capo del governo, Mariano Rajoy, in cui si denuncia il danno provocato alla cultura

Dopo lo scarso successo della lettera aperta formulata a settembre dal settore culturale spagnolo come segno di protesta dinanzi all'allora imminente aumento dell'IVA per cinema, musica e teatro (leggi la news), lo scorso venerdì 7 dicembre le principali associazioni internazionali del settore hanno sollecitato direttamente il capo del governo spagnolo, Mariano Rajoy, a riconsiderare la soppressione delle agevolazioni fiscali per la cultura.

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La lettera, inviata da Bruxelles, è stata firmata, fra gli altri, da CEPI (European Coordination of Independent Producers, che riunisce il 95% della produzione audiovisiva europea), FERA (Federation of European Film Directors), FIA (International Federation of Actors), FIAD (International Federation of Film Distributors Associations), FIAPF (International Federation of Film Producers Associations), IFTA (Independent Film & Television Alliance), MPA (Motion Picture Association) e UNIC (International Union of Cinemas).

“La decisione del governo spagnolo ha prodotto un danno alla cultura, provocando una riduzione della diversità culturale e la crescita della pirateria nel cinema. Questo porterà a una riduzione degli investimenti in tutto il settore della cultura spagnola e alla distruzione di migliaia di posti di lavoro”, recita la lettera, che apre tuttavia una porta alla speranza: “c'è ancora tempo per rimediare a questa decisione dannosa”.

L'appello del settore culturale internazionale viene lanciato poco prima che il governo approvi il budget generale dello Stato per il 2013.

A fine novembre, quando scadevano più o meno tre mesi dall'applicazione dell'IVA al 21% per il settore culturale, l'Unione delle Associazioni Imprenditoriali dell'Industria Culturale Spagnola fece un bilancio che, secondo Pedro Pérez, presidente di FAPAE, “soddisfa le peggiori previsioni”: il botteghino cinematografico, una volta dedotta l'IVA, ha registrato un calo del 34% rispetto allo stesso periodo del 2011.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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