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FILM Paesi Bassi

The Deflowering of Eva van End in concorso al TIFF

di 

- La tragicommedia di Michiel ten Horn ha buone possibilità di vincere un premio al 12° Transylvania IFF

In concorso al Transylvania International Film Festival (31 maggio – 9 giugno),  The Deflowering of Eva van End [+leggi anche:
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 di Michiel ten Horn ha molte possibilità di trovarsi sabato prossimo tra i vincitori nonostante la forte concorrenza. Divertente, imprevedibile e colorata, la tragicommedia è già stata acquisita per la distribuzione domestica da Clorofilm.

È difficile trovare una famiglia più disfunzionale degli Ends. La loro relazione funziona grazie all’ignoranza di gran parte di ciò che gli altri dicono o fanno: nessuno ascolta la giovane Eva (Vivian Dierickx), neanche quando annuncia che la famiglia dovrà ospitare Veit, studente di scambio dalla Germania. Etty, la mamma (Jacqueline Blom) non ama prendersi cura degli altri e si sforza di trovare tempo da dedicare a se stessa senza però sapere come usarlo. Da Manuel (Abe Dijkman), figlio minore ribelle, il padre Evert (Ton Kas) si aspetta solo una cosa: che vinca una gara per mangiatori di frikandele (hot dog olandesi) per la quarta volta di fila. Il figlio maggiore Erwin (Tomer Pawlicki) sembra il più felice della famiglia, sta per andare a vivere con la fidanzata… ma nessuno è salvo in confronto all’immacolato, vegetariano, caritatevole Veit (Rafael Gareisen).

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Tutti gli Ends sembrano vivere nella loro sfera privata, e cercano di girarsi intorno senza toccarsi e senza interagire. Veit è il buco nero che li attrae, affascina e disturba in modi nuovi e sconcertanti, costringendo tutti e cinque a reinventarsi (o almeno a desiderare di farlo). Preparare la colazione, fare un massaggio, meditare in silenzio, parlare di uccelli o soltanto esserci diventa l’equivalente di mostrare un panno rosso a un toro, e l’effetto sugli Ends è piuttosto divertente, almeno finché si accetta la convenzione che l’irrilevante Veit ha un effetto rilevante sui membri della famiglia.

Con rimandi alla famiglie disfunzionali di Wes Anderson e Todd Solondz, gli Ends guadagnano molto dai loro ottimi attori: Vivian Dierickx è eccezionale nel ruolo della quasi autistica Eva, praticamente trasparente per gli altri fino a quando non cercherà di trovare una sua voce. La sceneggiatura di Anne Barnhoorn trova modi interessanti ed efficaci di sviluppare personaggi e situazioni spesso così credibili e la sincopata relazione familiare così convincente che il pubblico ricorderà eventi simili nel suo passato. Alla fine, il messaggio è edificante: una crisi familiare (causata qui dalla bomba psicologica di Veit) può essere un terreno per creare una migliore vita comune.  

Il film di Michiel ten Horn è uno dei dieci titoli del concorso Transylvania International Film Festival per opere prime e seconde, e ha concorrenti da quattro continenti, con film europei come In a Bedroom [+leggi anche:
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(Tradotto dall'inglese)

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