10/06/2013 - Il debutto del regista inglese Tom Wilson racconta un episodio sgradevole della storia rumena

Uno dei film più discussi della sezione Romanian Days del Transylvania International Film Festival, che si è concluso nel weekend, è indubbiamente The Bucuresti Experiment del regista inglese, ma residente a Bucarest, Tom Wilson.

La star del film è Carmen Anton, popolare cantante dell’era comunista vista in molto materiale di archivio ma non più in attività. In stile documentaristico, Wilson, corrispondente radiofonico di BBC e DJ nella capitale rumena e con qualche conoscenza della lingua locale, la segue quando riprende i contatti con Andrei Juvina, l’uomo con cui usciva alle superiori, ma col quale non è più in contatto.

Da questa semplice premessa, Wilson crea un’ambiziosa storia che svela alcuni dei segreti del recente passato della Romania, che riguardano la polizia segreta Securitate e i suoi tentativi di utilizzare — nel contesto della rivoluzione del 1989 e della prossima caduta di Ceausescu — esperimenti di ingegneria psicologica per preparare i cittadini al mercato libero che sarebbe inevitabilmente arrivato in Romania.

Wilson unisce vari elementi, ma spinge il film in una unica direzione (soprattutto nei rivelatori minuti conclusivi) e ha la tendenza a divagare, ma nello stesso tempo è difficile negare che quello che propone è cibo per i pensieri e un modo insolito di raccontare la storia rumena con mezzi cinematografici.

Girato da Wilson in piena indipendenza per la sua TW Films con un budget ufficiale di 250 euro, il film è stato proposto a Cluj-Napoca con un altro documentario low-budget di Wilson, Before the Fall, nel quale il regista cerca di ripercorrere la visita di un suo familiare in Romania anni prima.

(Tradotto dall'inglese)