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ROMA 2013

Il Festival di Roma torna a essere festa

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- Annunciato oggi il programma dell'8^ edizione. In concorso tre titoli italiani, tra cui l'opera seconda di Guido Lombardi, ma anche i nuovi film di Isabel Coixet e Nils Malmros

Il Festival di Roma torna a essere festa

"Contraddittorio, schizofrenico, dove c'è tutto e il contrario di tutto": è l'8° Festival internazionale del film di Roma (8-17 novembre 2013), "un'edizione di assestamento" secondo il suo direttore Marco Müller. "Non abbiamo inseguito linee tematiche", ha spiegato Müller annunciando oggi alla stampa il programma del suo secondo festival capitolino, "la selezione è basata su emozioni di pancia e di cuore, per un festival che recuperi la sua dimensione di festa, senza divisione tra cultura e mercato". Quindi, anteprime non solo mondiali, tante opere prime e seconde, qualche evento di grande richiamo, un pizzico di commedia e molto cinema italiano, anche documentario, per una manifestazione che Müller immagina possa diventare "una Toronto europea".

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18 i film in concorso, metà dei quali dal Vecchio Continente. Tre gli italiani: Take Five [+leggi anche:
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di Guido Lombardi (premio miglior opera prima a Venezia 2011 con Là-bas - Educazione criminale [+leggi anche:
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intervista: Guido Lombardi
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), su cinque uomini alle prese con una rapina milionaria che si trasforma in un gioco al massacro (tra i protagonisti, Salvatore Striano, Bruto in Cesare non deve morire [+leggi anche:
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intervista: Paolo e Vittorio Taviani
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); I corpi estranei [+leggi anche:
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intervista: Mirko Locatelli
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di Mirko Locatelli, con Filippo Timi, dove la malattia è l'occasione per l'incontro tra due anime sole e impaurite, alle prese con il dolore; e Tir [+leggi anche:
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intervista: Alberto Fasulo
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di Alberto Fasulo, coprodotto con la Croazia, storia di Branko, ex professore di Rijeka diventato camionista per un’azienda italiana (la sceneggiatura ha vinto il Premio Solinas 2010).

La Spagna è presente con Isabel Coixet e il suo Another Me [+leggi anche:
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intervista: Isabel Coixet
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, un thriller con Jonathan Rhys Meyers coprodotto con il Regno Unito; la Danimarca con Sorrow and Joy [+leggi anche:
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di Nils Malmros (news), racconto di un amore che matura passando attraverso i grandi dolori e le grandi gioie della vita; e poi il portoghese The Invisible Life [+leggi anche:
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di Vitor Gonçalves, il rumeno Quod erat demonstrandum [+leggi anche:
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intervista: Andrei Gruzsniczki
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di Andrei Gruzsniczki, I Am Not Him [+leggi anche:
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di Tayfun Pirselimoglu (Turchia, Francia, Grecia, Germania) e Out Of The Furnace [+leggi anche:
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dello statunitense Scott Cooper (coprodotto con il Regno Unito). Per la lista completa dei film in concorso clicca qui.

Dei 20 film fuori concorso, 7 sono italiani: L'ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi (film d'apertura - leggi la news); Song'e Napule dei Manetti Bros, commedia ambientata nel mondo della musica neomelodica napoletana; La luna su Torino di Davide Ferrario, su tre personaggi per i quali il 45mo parallelo (quello che attraversa Torino) diventa metafora del vivere in equilibrio; Come il vento di Marco Simon Puccioni, con Valeria Golino, storia della vita di Armida Miserere, direttrice del carcere di Parma morta suicida; e ancora, La santa di Cosimo Alemà, Il venditore di medicine di Antonio Morabito e Border [+leggi anche:
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di Alessio Cremonini.

Fuori concorso saranno proiettati anche i francesi Il paradiso degli orchi [+leggi anche:
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di Nicolas Bary e Je fais le mort [+leggi anche:
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 di Jean-Paul Salomé, Las Brujas de Zagarramurdi [+leggi anche:
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intervista: Álex de la Iglesia
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dello spagnolo Alex De La Iglesia, Romeo e Giulietta di Carlo Carlei (Regno Unito), oltre al secondo capitolo della saga americana di successo Hunger Games - La ragazza di fuoco. Il film di chiusura sarà The White Storm di Benny Chan, presentato come il più spettacolare film d'azione cinese di quest'anno. 

L'ottava edizione del Festival di Roma ripropone inoltre la sezione dedicata al cinema "espanso", Cinemaxxi (il cui programma sarà illustrato nel dettaglio il 23 ottobre) e dedica una sezione ai documentari italiani, Prospettive Doc Italia (leggi la news).

In programma, poi, l'omaggio a due grandi protagonisti del cinema italiano recentemente scomparsi, con la proiezione di Arrivano i Titani, film "peplum" del 1962 con Giuliano Gemma (leggi la news), e Il processo di Verona di Carlo Lizzani (news). Il premio alla carriera sarà assegnato, postumo, al cineasta russo Aleksej German, scomparso lo scorso febbraio e di cui sarà proiettato il nuovo ambizioso lungometraggio, E' difficile essere un dio.

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