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FESTIVAL Romania

Terapia attraverso la commedia

di 

- La gran familia española di Daniel Sánchez Arévalo è il film più popolare della sezione The Usual Suspects del TIFF

Terapia attraverso la commedia
La gran familia española di Daniel Sánchez Arévalo

“Per me, il cinema è una forma di terapia”, ha dichiarato Daniel Sánchez Arévalo in una intervista con Cineuropa nel 2009. Cinque anni e due successi dopo, il maestro della commedia drammatica spagnola ha ricreato la stessa pagina di umorismo e divertimento in La gran familia española [+leggi anche:
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, suo quarto film, undici volte candidato ai Goya e proposto al Transilvania International Film Festival nella sezione The Usual Suspects, che presenta i nuovi film di vincitori del passato. Ode all’amore, alla comprensione e alla sincerità, La gran familia española ha gli ingredienti giusti per un grande intrattenimento e tutte le possibilità di diventare un favorito del pubblico mondiale.

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Come nei suoi lavori precedenti, Sánchez Arévalo intreccia commedia e dramma per raccontare la storia complessa e divertente di una famiglia di cinque fratelli dai nomi biblici in ordine alfabetico. Per tutti è un momento di grande gioia: il più giovane, Efraín (Patrick Criado), si sposa con l’amica del cuore dell’infanzia, Carla (Arantxa Martí). Davanti agli occhi saggi e tristi del padre (la moglie lo ha lasciato otto anni prima), i fratelli si ritrovano per l’occasione - anche Caleb (l’habitué di Sánchez Arévalo Quim Gutiérrez), medico che ha passato gli ultimi due anni aiutando i rifugiati in Kenya.

Il fatto che il matrimonio, programmato da tempo, avvenga proprio nel giorno in cui la squadra spagnola dovrà giocare la finale del Campionato del Mondo 2010 complica ancora di più le cose, ma la sceneggiatura di Sánchez Arévalo si concentra sulla ricca, complicata, imprevedibile e addirittura misteriosa relazione tra i membri della famiglia. Una premessa promettente: sostenuto dal suo stile eccelso e da un occhio attento ai dettagli, il regista utilizza un ottovolante di emozioni e segreti per mostrare quanto divertente e a volte melodrammatica possa essere una famiglia.

Il film è enormemente aiutato dal suo cast eccellente, con Antonio de la Torre nel ruolo del fratello maggiore depresso Adán, l’ottimo Roberto Álamo nell’infantile Benjamín, che sembra inutile ma si dimostra il vero motore della famiglia, e Miquel Fernández nel ruolo dell’insicuro Daniel, spaventato dal confronto con Caleb, la cui ex-fidanzata Cris (Verónica Echegui) è ora sua partner.

Nonostante alcuni dettagli esagerati e poco plausibili, la capacità del regista di passare dalle emozioni alla commedia, l’energia e l’umorismo degli attori e la luminosa fotografia del direttore della fotografia Juan Carlos Gómez, la colorata art direction di Satur Idarreta e il creativo montaggio di Nacho Ruiz Capillas rendono La gran familia española un’eccellente commedia familiare.

La storia d’amore di Sánchez Arévalo col TIFF (30 maggio-8 giugno) risale al debutto del regista spagnolo DarkBlueAlmostBlack [+leggi anche:
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, nel concorso internazionale 2006 e Premio del Pubblico, distribuito poi in Romania da Transilvania Film, partner distributivo del festival. Nel 2010, Fat People [+leggi anche:
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ha vinto il Premio del Pubblico, e nel 2012 Cousinhood [+leggi anche:
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è stato proiettato in Unirii Square, sezione più popolare del festival.

La commedia è già stata acquisita da Transilvania Film, e l’uscita locale è prevista per la seconda metà dell’anno.

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(Tradotto dall'inglese)

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