email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FESTIVAL Svizzera

La decima edizione dello Zurich Film Festival svela il suo palmarès

di 

- Le giurie delle tre competizioni della decima edizione dello Zurich Film Festival attribuiscono l’Occhio d’oro all’Uruguay, alla Romania e alla Svizzera

La decima edizione dello Zurich Film Festival svela il suo palmarès
Toto and his Sisters di Alexander Nanau

Gli importanti premi dello Zurich Film Festival sono attribuiti a Una noche sin luna dell’uruguaiano Germán Tejeira (lungometraggio internazionale), Toto and his Sisters [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
del rumeno Alexander Nanau (competizione documentari internazionali) con una menzione speciale nella stessa categoria a The Look of Silence [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
di Joshua Oppenheimer e allo svizzero Nick Brandestini (miglior film della competizione “Proiettori sulla Svizzera, Germania, Austria”) che ha saputo colpire la giuria con il suo Children of the Arctic. Il nuovo documentario del regista svizzero dipinge il difficile passaggio verso l’età adulta di cinque adolescenti Iñupiat. La loro è una lotta costante, la ricerca incessante di un equilibrio sognato tra modernità e tradizione, tra spensieratezza e presa di coscienza dell’importanza della loro cultura ancestrale. Nick Brandestini è già stato premiato tre anni fa a Zurigo con il suo lungometraggio Darwin.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Nella stessa categoria una menzione speciale è stata attribuita al film tedesco Capital di Jorg M. Kundinger e Timon Birkhofer. La Svizzera è celebrata anche grazie al toccante primo lungometraggio di Bruno Deville Bouboule [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
che è stato onorato con il nuovo premio d’incoraggiamento per un film svizzero. Il premio del pubblico è anch’esso elvetico ed è attribuito a Rebecca Panian che con il suo Zu ende Leben (Dying to live) ha saputo toccare il cuore del pubblico del festival. Un film coraggioso sul tema del lutto e del rapporto con la morte. Il regista svedese Ronnie Sandahl ha ricevuto invece il premio per la miglior opera prima assegnata dai critici dell’Associazione svizzera dei giornalisti cinematografici (ASJC). Il suo primo lungometraggio Underdog (Svenskjävel) [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Ronnie Sandahl
scheda film
]
è coraggioso e squisitamente provocante e svela il talento di un giovane regista dalle grandi potenzialità.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy