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BERLINALE 2015 Francia

Sette (co)produzioni francesi in lizza per l’Orso

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- In totale, la Francia sarà rappresentata nelle diverse sezioni berlinesi da 26 lungometraggi prodotti con 21 paesi

Sette (co)produzioni francesi in lizza per l’Orso
The Pearl Button di Patricio Guzmán

Se Benoit Jacquot è l’unico cineasta francese selezionato per la competizione della 65ma Berlinale che si aprirà giovedì, la produzione nazionale conta comunque sette film in corsa per l’Orso d’Oro 2015, nuova prova della profondità dell’impegno delle strutture francesi nella diversità della produzione mondiale.

Oltre a Journal d'une femme de chambre [+leggi anche:
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(leggi l'articolo – coprodotto con il Belgio), un’altra produzione maggioritaria è in lizza: il documentario The Pearl Button [+leggi anche:
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di Patricio Guzmán, prodotto in delegato dalla società parigina Atacama Productions con il Cile, e coprodotto da France 3 Cinéma.

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E tra i 19 candidati all’Orso figurano cinque coproduzioni minoritarie francesi: Nobody Wants the Night [+leggi anche:
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intervista: Isabel Coixet
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di Isabel Coixet (coprodotto da Noodles Productions con Spagna e Bulgaria) con protagonista Juliette Binoche, As We Were Dreaming [+leggi anche:
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Q&A: Andreas Dresen
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del tedesco Andreas Dresen (coprodotto da Cinema Defacto), Big Father, Small Father and Other Stories [+leggi anche:
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di Di Phan Dang (articolo – coprodotto con Vietnam, Germania e Paesi Bassi), Chasuke's Journey [+leggi anche:
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del giapponese Sabu (coprodotto da Back Up Media) e Ixcanul Volcano [+leggi anche:
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intervista: Jayro Bustamante
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di Jayro Bustamante (coprodotto da Tu Vas Voir con il Guatemala).

In selezione ufficiale fuori concorso, la Francia è rappresentata dalla produzione minoritaria Every Thing Will Be Fine [+leggi anche:
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di Wim Wenders (coprodotto da Bac Films con Germania, Canada, Svezia e Norvegia - con Charlotte Gainsbourg protagonista).

In Panorama figurano due produzioni maggioritarie francesi: Meurtre à Pacot [+leggi anche:
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di Raoul Peck (prodotto da Velvet Film con Haiti e la Norvegia – presentato a Toronto con Alex Descas, Thibault Vinçon e Ayo nel cast, per un intreccio che si svolge all’indomani del terremoto del 2010 a Port-au-Prince) e Bizarre [+leggi anche:
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di Etienne Faure (prodotto da Eivissa Production – con gli Stati Uniti – con il giovane Pierre Prieur protagonista di un’immersione in un club underground newyorkese). Si segnalano inoltre in Panorama tre coproduzioni minoritarie: The Summer of Sangaile [+leggi anche:
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intervista: Alanté Kavaïté
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della lituana Alanté Kavaïté (recente premio della regia al Sundance – coprodotto da Les films d'Antoine con la Lituania e i Paesi Bassi), Absence [+leggi anche:
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di Chico Teixeira (coprodotto da Cine-Sud Promotion con Brasile e Cile) e A Minor Leap Down di Hamed Rajabi (coprodotto da Alias Films e Caractères Films con l'Iran).

Da notare in Panorama Documentari, Une jeunesse allemande [+leggi anche:
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di Jean-Gabriel Périot (prodotto da Local Films con Svizzera e Germania) e Je suis Annemarie Schwarzenbach [+leggi anche:
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di Véronique Aubouy (Paraiso Production Diffusion).

Nella sezione Forum si distinguono sei produzioni maggioritarie: Histoire de Judas (The Story of Judas) [+leggi anche:
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di Rabah Ameur-Zaïmeche (articolo),Le dos rouge(Portrait of the Artist) [+leggi anche:
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di Antoine Barraud (prodotto da House on Fire con il centre Pompidou e Anna Sanders Films - con Bertrand Bonello, Jeanne Balibar e Géraldine Pailhas nel cast), La nuit et l'enfant (The Night and the Kid) [+leggi anche:
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di David Yon (prodotto da Survivance con Haut les mains Productions) e i documentari Viaggio nella dopo-storia (Journey into Post-History) di Vincent Dieutre (La Huit Production), Ce gigantesque retournement de la terre (This Gigantic Furrowing of the Ground) di Claire Angelini (Albanera Production) e Exotica, Erotica, Etc. [+leggi anche:
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di Evangelia Kranioti (produzione Aurora Films).

Sono infine selezionate al Forum cinque produzioni minoritarie: The Valley [+leggi anche:
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di Ghassan Salhab (coprodotto da Les films d'Ici con il Libano e la Germania), Atom Heart Mother di Ali Ammadzadeh (coprodotto da DreamLab Films con l'Iran) e i documentari La sirène de Faso Fani (The Siren of Faso Fani) [+leggi anche:
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di Michel K. Zongo (prodotto da Cinédoc Films con il Burkina Faso e la Germania), Hotline di Silvina Landsmann (coprodotto da Idéale Audience con Israele) e Twenty-Eight Nights and A Poem [+leggi anche:
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di Akram Zaatari (coprodotto con il Libano). 

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(Tradotto dal francese)

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