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FESTIVAL Turchia

L’Istanbul Film Festival cancella le competizioni in programma e la cerimonia di chiusura

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- In segno di protesta contro il divieto governativo della proiezione del documentario PKK North per ragioni formali, i registi turchi hanno ritirato I loro film dal festival

L’Istanbul Film Festival cancella le competizioni in programma e la cerimonia di chiusura

Durante la conferenza stampa del 13 aprile, la 34ma edizione dell’Istanbul Film Festival ha annunciato la cancellazione delle National e International Tulip Competition, della National Documentary Competition e della cerimonia di chiusura, dal momento che la maggior parte dei registi ha deciso di ritirare dall'evento i propri film, che figuravano nelle maggiori categorie. 

La prima del documentario North (Bakur), che tratta del partito curdo dei lavoratori (PKK) dichiarato fuori legge, in programma per il 12 aprile, è stata cancellata poche ore prima della proiezione, poiché l’Istanbul Foundation for Culture and Arts (IKSV) – organizzatrice dell’Istanbul Film Festival – ha annunciato di aver ricevuto una lettera ufficiale da parte del Cinema General Directorate del Ministero turco alla Cultura e al Turismo, in cui si dichiarava che i film prodotti in Turchia devono necessariamente avere un regolare certificato di registrazione per poter essere proiettati durante i festival.

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“In accordo con la legge, per poter partecipare al festival è necessario che ‘i film prodotti all’interno del Paese siano immatricolati e registrati’. La proiezione di film prodotti in Turchia senza questi certificati determinerà sanzioni giuridiche. Pertanto, l’Istanbul Film Festival non sarà in grado di garantire la proiezione di film che non abbiano i certificati sopracitati “, come dichiarato dal IKSV.

Tale disposizione in tempi brevi ha causato indignazione nella comunità cinematografica turca e produttori e registi di 22 lungometraggi turchi hanno ritirato i loro film dal festival.

Lo stesso giorno, più di 100 registi, tra cui Nuri Bilge Ceylan, hanno pubblicato una lettera aperta con su scritto: “Noi sottoscritti registi, ci opponiamo all’imposizione [di questa regolamentazione] come strumento di censura. Il programma del festival è stato annunciato da settimane e altri film nazionali senza il certificato d’immatricolazione sono stati proiettati senza problemi.

North, co-diretto dal documentarista Çayan Demirel e dal giornalista Ertuğrul Mavioğlu, che era in programma per la proiezione durante la competizione, “è un documentario che invita il pubblico a riflettere su una guerra che è andata avanti per decenni e che permette di approfondire il tema principale, quello del PKK. Il film racconta la vita dei guerriglieri in tre diversi campi nella regione curda (nord) che rientra nei confini turchi,” stando a quanto c’è scritto nella sinossi ufficiale.

La casa di produzione, la Surela Film Production, ha rilasciato una dichiarazione sul proprio sito, affermando che le procedure richieste per la proiezione di un film erano esse stesse "censura dichiarata”.

“Non tolleriamo queste pratiche proibizioniste che violano i diritti e le libertà dei registi e che resistono nonostante le loro obiezioni”. 

Azize Tan, direttore dell’Istanbul Film Festival, ha dichiarato che questa regolamentazione, anche se non applicata concretamente, ha causato a lungo gravi problemi a festival e registi, tanto che il festival aveva precedentemente condotto negoziati al fine di modificarla. Spero che questa situazione si trasformi in un’opportunità che riunisca l’industria cinematografica con lo scopo di cambiare questo regolamento. Al fine di superare i problemi di questo settore, penso che sia necessario adottare un nuovo regolamento cinematografico, che assicuri la libertà di proiezione dei film durante i festival, senza causare problemi.”

Il festival ha annunciato che le proiezioni dei film continueranno ma le National and International Golden Tulip Competitions, la National Documentary Competition e la cerimonia di chiusura sono state cancellate. Inoltre, ha invitato le troupe cinematografiche che hanno deciso di non proiettare i loro film al festival, a presentarsi nelle sale cinematografiche all’ora esatta della proiezione, al fine di trasformare questi locali in spazi di discussione. 

Una conferenza stampa tenuta dai professionisti dell’industria cinematografica è stata annunciata per il pomeriggio di martedì 14 aprile.

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(Tradotto dall'inglese)

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