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CANNES 2015 Quinzaine des réalisateurs

L'Ombre des femmes: le apparenze ingannano

di 

- CANNES 2015: Un’opera classica, splendida e artisticamente raffinata firmata Philippe Garrel ha aperto con maestria la sezione parallela cannense

L'Ombre des femmes: le apparenze ingannano
Stanislas Merhar e Lena Paugam in L'Ombre des femmes

Un bianco e nero scolpito in modo magistrale, un’immersione asciutta nei meandri della vita di coppia, un doppio fondo suggestivo sulla verità, la menzogna e l’accecamento, un ritratto approfondito della vita di un artista squattrinato: i migliori ingredienti dello stile inimitabile e senza tempo del francese Philippe Garrel sono riuniti in L'Ombre des femmes [+leggi anche:
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che apre oggi la 47ma Quinzaine des réalisateurs del 68mo Festival di Cannes. Ricorrendo a Stanislas Merhar, Clotilde Courau e Lena Paugam per i ruoli principali, il cineasta francese attua una rigenerazione felice dei suoi motivi preferiti, modellando un film breve (1h13), raffinato e brillante come un astro solitario in una traiettoria intransigente che attraversa le epoche, visto che Philippe Garrel era già presente in cartellone alla prima Quinzaine des Réalisateurs nel 1969. Una longevità che gli è servita per affinare una padronanza estetica affascinante, innestata su una vena sentimentale universale tinta di autobiografia.

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"Lui non lo voleva. Lei non lo voleva. Ma si sono lasciati". E’ una dissezione metodica dei paradossi e delle contraddizioni dei sentimenti amorosi quella che dispiega la sceneggiatura molto rigorosa ideata da Jean-Claude Carrière, Caroline Deruas, Arlette Langmann e il regista. La storia è apparentemente banale: Pierre (Merhar) e Manon (Courau) si amano da tempo e lavorano insieme, il primo come documentarista, la seconda come montatrice, devota al suo uomo. La coppia è povera, sotto minaccia di sfratto, e fa dei piccoli lavori per poter continuare le riprese di un film sulla Resistenza durante la Seconda guerra mondiale. Piuttosto ermetico e molto poco affettuoso verso Manon, Pierre si lancia in una relazione adultera con Elisabeth (Paugam), una relazione senza prospettive (perché lui ci tiene alla sua vita di coppia "ufficiale") e basata secondo lui sui semplici piaceri della carne, cosa di cui soffre la sua giovane amante. Fino al giorno in cui la donna scopre per caso che anche Manon ha un amante. Un evento che rimetterà tutto in discussione, dolorosamente…

Distillando impercettibilmente e con grande delicatezza gli strati sottili della sua riflessione sotto la superficie di un grande classico, quello degli accordi e disaccordi coniugali, Philippe Garrel tratta in realtà e con acume il tema della verità, dimostrando (non senza una celata ironia) che anche un uomo il cui mestiere è di guardare e distinguere il vero dal falso può essere totalmente fuorviato, così come i partigiani dichiarati si rivelano a volte dei bugiardi patentati al momento della resa dei conti. Magnificato dalla fotografia di Renato Berta, questo specchio su se stesso e gli altri in cui le certezze più egoistiche e i sentimenti di possesso più illusori sfumano in una nube vorticosa di colpevolezza e impressioni ingannevoli, fa di L'Ombre des femmes un’opera riuscita che incanterà i fan del cineasta. Tracciando il suo percorso cinematografico senza deviare, né preoccuparsi delle mode (voltando le spalle in particolare all’eccesso d'informazioni e di velocità caratteristiche del momento attuale, e scandendo il suo racconto con una voce off piuttosto letteraria), Philippe Garrel trova indubbiamente così il miglior modo per sottrarsi ai limiti temporali per cristallizzare la sua esplorazione dell’umano.

Prodotto da SBS Films e coprodotto dalla Svizzera, L'Ombre des femmes sarà distribuito il 27 maggio in Francia da Capricci e SBS. Le vendite internazionali sono affidate a Wild Bunch.

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(Tradotto dal francese)

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