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GAND 2015

Departure: la fine di un'epoca

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- Il debutto alla regia di Andrew Steggall è una gratificante storia di formazione incentrata sul rapporto tra un adolescente e la madre, e l'evoluzione di entrambi

Departure: la fine di un'epoca

I temi del risveglio sessuale, dei desideri adolescenziali e del confronto con i genitori possono sembrare un sentiero battuto da ogni film di formazione, ma il primo lungometraggio del regista britannico Andrew Steggall riesce ad offrire qualcosa di unico affrontando la trasformazione subita da un giovane e da sua madre in un momento di cambiamenti cruciali. Con Juliet Stevenson e Alex Lawther (che ha interpretato il giovane Alan Turing in The Imitation Game [+leggi anche:
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ha avuto la sua anteprima mondiale a Dinard ed è ora di scena all'interno delle selezioni LGBTQ ed Explore Zone al Film Fest Gent.

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L'azione si svolge nell'arco di una settimana in un villaggio rurale nel sud della Francia, dove il sedicenne Elliot (Lawther) e sua madre, Beatrice (Stevenson), stanno imballando il contenuto della loro casa di villeggiatura al fine di venderlo prima di tornare in Inghilterra. Mentre il primo è alle prese con il suo risveglio sessuale, la seconda deve far fronte al fallimento del suo matrimonio e al suo rapporto mutevole con il figlio. Il bello e sfrontato Clement arriva nel villaggio per rendere la situazione ancora più complessa, diventando oggetto del desiderio di entrambi i membri della famiglia. L'ultimo ad arrivare è il padre di Elliot, i cui segreti e sessualità vengono presto rivelati, innescando il crollo della famiglia e la fine di un'epoca.

Departure ha una fotografia mozzafiato, arricchita da una colonna sonora eccellente, piena di riferimenti al tema (come Rusalka di Antonín Dvořák). Allo stesso tempo, offre una trama coinvolgente che mantiene il suo slancio senza alcun cedimento per tutto l'arco dei suoi 110 minuti. Sia le sequenze più introspettive che le interazioni vivaci - soprattutto gli incontri tra tre dei personaggi principali - sono sapientemente orchestrate per suscitare una vasta gamma di emozioni nel pubblico (provocando a parità di quantità, stress e intensa sensualità).

Il debutto di Steggall è totalmente consapevole di sé in termini di stereotipi e luoghi comuni, come indicato dai personaggi stessi durante il film (come nel caso del ragazzo sensibile ed educato che sogna di diventare un poeta). Questo genere ha già visto una pletora di storie LGBT e di formazione che condividono temi e questioni simili, ma Departure è molto più di questo. Presenta una narrazione singolare e ritrae una profonda evoluzione dei suoi personaggi, arricchita da uno scenario quasi mitico e due ottime interpretazioni dei protagonisti, facendone un film profondamente stimolante, che può facilmente diventare un classico moderno.

La pellicola è una co-produzione franco-britannica tra Amaro Films e Connectic Studio, mentre Mongrel International (Canada) si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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