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INDUSTRIA Europa / America Latina

Rafforzare i legami tra Vecchio Continente e America Latina

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- Le agenzie europee e latino-americane del cinema riflettono sul loro avvenire comune nell’ambito di un seminario organizzato a Cinélatino

Rafforzare i legami tra Vecchio Continente e America Latina

Non c’è dubbio: i legami cinematografici tra l’Europa e l’America Latina sono sempre più forti. Al Festival di Miami si è svolto da poco il primo Mercato del Cinema Francese, un evento organizzato dall’8 al 10 marzo da UniFrance e che ha riunito 17 esportatori di film francesi e 29 distributori d'America Latina con 26 proiezioni in programma. E nell’ambito di Festival Cinélatino cominciato venerdì scorso a Tolosa (più di 150 film, di cui 27 in competizione, in programma fino al 20 marzo per questa 28a edizione della manifestazione apertasi con la coproduzione franco-argentino-spagnola Eva no duerme [+leggi anche:
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), un seminario riunirà martedì 15 marzo e mercoledì 16 i dirigenti degli istituti di cinema d’Europa e d’America Latina. L’obiettivo è riflettere in modo approfondito sulle possibilità di rafforzare i legami tra i due continenti attraverso politiche pubbliche a sostegno delle rispettive industrie cinematografiche e a favore della diversità delle opere.

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Diverse tavole rotonde arricchiranno questa analisi e saranno rappresentati a Tolosa gli istituti di cinema di una decina di paesi europei e altrettanti sul fronte latino-americano. Gli scambi saranno introdotti dai bilanci dei dirigenti delle due federazioni che uniscono gli istituti dei due continenti: il tedesco Peter Dinges per gli EFAD (European Film Agency Directors) e il brasiliano Manoel Rangel per la CACI (Conferencia de Autoridades Cinematográficas de Iberoamérica). Oltre al direttore generale del FFA (German Federal Film Board), tra le personalità europee che parteciperanno al seminario di Cinélatino figurano la francese Frédérique Bredin (presidente del CNC), la belga Jeanne Brunfaut (direttrice generale aggiunta del Centre du Cinéma et de l'Audiovisuel), l'islandese Laufey Gudjonsdottir (direttrice dell’Icelandic Film Centre), la portoghese Filomena Serras Pereira (presidente dell'ICA  - Instituto do Cinema e do Audiovisual), il croato Hrvoje Hribar (direttore generale del Croation Audiovisual Centre) e diversi responsabili delle relazioni internazionali delle agenzie del Vecchio Continente come l’italiana Chiara Fortuna (MIBACT) e la spagnola Guadalupe Melgosa Fernandez (ICAA - Instituto de la Cinematografía y de las Artes Audiovisuales), e ancora l’inglese Paul Gerhardt (direttore dell’Istruzione al British Film Institute).

Coproduzioni euro-latinoamericane e circolazione dei film (con, fra gli altri, i produttori Thierry Lenouvel e Jean des Forêts tra i relatori), nuove modalità di diffusione in un contesto digitale da regolamentare per preservare la diversità, analisi del pubblico e dei modi per conquistarlo, di rinnovare e valorizzare le opere d’essai, studio dell’impatto e dei mezzi per innovare in materia di educazione all’immagine, ecc. Da questi due giorni di seminario a Cinélatino emergeranno senza dubbio piste molto interessanti da seguire in un panorama mondiale attuale dove, per esempio, il cinema francese ha registrato nel 2015 un record di entrate in America Latina con 22,3 milioni di spettatori (con picchi in Messico di 9,4 milioni, in Brasile di 5,3 e in Colombia di 2,4) e dove diversi film latino-americani molto in vista l’anno scorso nei grandi festival internazionali sono stati coprodotti dall’Europa (El Clan [+leggi anche:
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, ecc). Il tutto senza dimenticare il dinamico e molto apprezzato appuntamento professionale Ventana Sur, organizzato dal 2009 a fine anno a Buenos Aires dal Marché du Film del Festival di Cannes e gli argentini dell'INCAA. Un terreno molto favorevole da seminare per il futuro poiché l’Europa e l’America Latina sono ancora lontane dall’aver sfruttato a pieno tutto il potenziale di sviluppo di alleanze reciproche e fruttuose.

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(Tradotto dal francese)

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