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INDUSTRIA Europa / America Latina

Cinque coproduzioni euro-latine per Cine en Construcción 29

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- L’edizione di Tolosa, che si celebra il 17 e 18 marzo, ha selezionato un progetto brasiliano e altri cinque nati dalla collaborazione tra paesi europei e latino-americani

Cinque coproduzioni euro-latine per Cine en Construcción 29
Don’t Swallow My Heart, Alligator Girl! di Felipe Bragança

Organizzato da un festival spagnolo (quello di San Sebastian) e uno francese (Cinélatino. Rencontres de Toulouse), Cine en Construcción promuove le sinergie tra il vecchio e nuovo continente per supportare nuovi registi. Dopo l’edizione numero 28 (leggi la news), celebrata lo scorso settembre a San Sebastian, arriva la numero 29, che si terrà a Tolosa nei giorni 17 e 18 marzo e al cui bando hanno risposto 182 pellicole in post-produzione, provenienti da 17 paesi, tra cui il comitato di selezione ha scelto una brasiliana e cinque di altri paesi latino-americani, ma con participazione europea, soprattutto francese. Passiamo al dettaglio.

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A cidade do futuro è un film brasiliano (Coisa de Cinema) diretto da Cláudio Marques e Marília Hughes, che parla di nuove relazioni, in questo caso dell’unione tra una giovane donna incinta di un professore di storia e un allevatore di 19 anni: è pronto il suo paese ad accettare una cosa simile? Brasile (Duas Mariola Filmes), Francia (Damned Films) e Paesi  Bassi (Revolver Amsterdam) propongono Don’t Swallow My Heart, Alligator Girl! [+leggi anche:
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di Felipe Bragança, o le avventure di un ragazzino di 13 anni innamorato di una ragazza indigena paraguayana. Perché il suo amore diventi realtà, il ragazzo dovrà affrontare suo fratello maggiore, un cowboy motociclista.

Sempre Paesi Bassi (Volya Films) e Francia (Mandra Films) uniscono le loro forze con il Cile (Micromundo) in Los niños di Maite Alberdi, che ritrae un gruppo di amici con Sindrome di Down che frequenta da 40 anni lo stesso instituto, da cui desiderano uscire: vogliono rendersi indipendenti, trovare un compagno/a, metter su famiglia e trovare un lavoro. Ai tre paesi summenzionati – Paesi Bassi (Circe Films), Francia (Mômerade) e Cile (Diluvio) – si uniscono la Germania (Unafilm) e il Qatar in Rey [+leggi anche:
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di Niles Atallah: epopea di un avvocato francese che, a quanto pare, divenne nel 1860 sovrano di Patagonia.

In questa stessa regione è ambientato El Invierno [+leggi anche:
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, opera prima di Emiliano Torres finanziata dall’Argentina (Wanka Cine e Ajimolido Films) e la Francia (Cité Films), su due capifabbrica – uno anziano e appena pensionato, l’altro giovane venuto a sostituirlo – che devono sopravvivere ai mesi più freddi. E in un altro scenario ostile, il deserto, un meccanico è convinto di aver avuto una rivelazione divina e avvia una crociata, a piedi nudi, per guarire un amico ferito: gli sfruttati delle miniere lo vedranno come un Messia in El Cristo Ciego [+leggi anche:
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 di Christopher Murray, prodotto da Cile (Jirafa) e Francia (Ciné-Sud Promotion).

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(Tradotto dallo spagnolo)

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