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VARSAVIA 2016 Concorso

In the Blood: resistere ai cambiamenti

di 

- Rasmus Heisterberg dipinge un quadro convincente sulla crescita nel suo debutto alla regia

In the Blood: resistere ai cambiamenti

Il danese Rasmus Heisterberg è meglio conosciuto come il partner di scrittura del regista Nikolaj Arcel, con cui ha sceneggiato Millennium - Uomini Che Odiano Le Donne [+leggi anche:
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, tra le sue 21 sceneggiature. Ora ha diretto il suo primo lungometraggio, In the Blood [+leggi anche:
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, che ha avuto la sua prima mondiale a Toronto, ed è attualmente presente nella Competizione Internazionale al Festival di Varsavia.

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In quella che è essenzialmente una storia di formazione, ma comprende molti altri temi ed elementi, In the Blood narra dello studente di medicina 23enne Simon (l'attore non professionista Kristoffer Bech) mentre affronta alcuni cambiamenti inevitabili della sua vita e cerca di resistere. Condivide un appartamento con tre amici, Knud (Elliott Crosset Hove), Søren (Aske Bang), e Esbe (Mads Reuther), e tutti e tre sembrano avere piani per il prossimo futuro. È estate a Copenhagen, e Simon preferirebbe godersi il presente e, insieme con il suo miglior amico, Knud, spera di superare l'esame che li porterebbe in un viaggio di sei mesi in Bolivia: un'occasione perfetta per allontanarsi dalla città soffocante e vivere una vera avventura.

Ma Knud è in una relazione intermittente con Mia (Lea Gregersen), Søren sta per sposarsi, e Esbe vuole provare a vivere per conto suo. Questo porta Simon a cercare altre opzioni per proseguire la sua vita spensierata. Dapprima vuole continuare il flirt che sta avendo con la giovane e gioiosa barista Emilie (Victoria Carmen Sonne) che non lo vincola ( "La responsabilità è sopravvalutata," le dice). Man mano che diventa sempre più frustrato per lo sfaldamento del suo gruppo di amici, diventa anche aggressivo, picchiando così una guardia al festival di Roskilde e rompendo il braccio di Søren.

Oltre ad essere una storia di formazione, In the Blood affronta molte altre tematiche tra cui, ovviamente, il cameratismo, le storie d'amore giovanili e le loro motivazioni spesso sbagliate con conseguenti risultati mal interpretati, e parla di come troppe opzioni nella vita possano in realtà limitare il desiderio di esplorarle. Ma più di tutto, il film tratta del rifiuto di affrontare il futuro.

Scegliendo un dilettante come protagonista (Bech è un musicista) e con un cast di supporto di tre giovani attori provenienti da una scuola di cinema, Heisterberg ha creato un contesto e un gruppo di personaggi molto credibili. L'esperienza nella sceneggiatura del regista rende lo svolgimento della trama fluido e coinvolgente, ma si distingue anche nel suo primo tentativo di regia. Combinando scene girate con macchina a mano con sequenze estive oniriche, e con una musica d'atmosfera (composta da Jonas Colstrup e dal maestro islandese Jóhann Jóhannsson, che attualmente sta lavorando al nuovo Blade Runner), Heisterberg ci consegna allo stesso tempo un quadro realistico e un sentimento nostalgico di un periodo fondamentale nella vita che volge al termine; proprio come l'estate che passa davanti agli occhi di Simon portando cambiamenti che mostreranno i loro veri risultati molti anni dopo.

In the Blood è prodotto dalla danese Profile Pictures e Level K gestisce i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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