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FESTIVAL Svizzera

Il Geneva International Film Festival Tous Ecrans annuncia la sua succulenta programmazione

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- Arrivato alla sua 22esima edizione, il festival non smette di stupire innovandosi come pochi festival sanno fare

Il Geneva International Film Festival Tous Ecrans annuncia la sua succulenta programmazione
Apnée di Jean-Christophe Meurisse

A giusto titolo Emmanuel Cuénod, direttore generale ed artistico del Geneva International Film Festival Tous Ecrans, definisce la manifestazione come “la più puntigliosa in Svizzera a livello delle differenti realtà numeriche”. Anche quest’anno infatti la manifestazione ginevrina (la sua 22esima edizione si terrà quest’anno dal 4 al 12 novembre) non smentisce la sua fama di festival innovativo “che ha come vocazione quella di celebrare la diversità dei nostri schermi”.

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Oltre alle immancabili Competizioni internazionali di lungometraggi e serie TV, si aggiungono quest’anno logicamente anche quella delle opere in realtà virtuale e quella dei videoclip. A coronare il tutto un folto gruppo di opere presenti nelle numerose sezioni non competitive, una ricca serie di avvenimenti, fra cui una tavola rotonda dedicata allo Swiss Fiction Movement, gruppo che riunisce giovani cineasti di tutta la Svizzera che hanno come obiettivo quello di accrescere la diversità dei film di finzione in Svizzera e di offrire un trampolino ai nuovi venuti, senza dimenticare il Geneva Digital Market (come è stato rinominato), incontro professionale che sviluppa la riflessione sul futuro del cinema digitale e dell’audiovideo. Immancabile anche la tavola rotonda che ospiterà Gilles Marchand, direttore della RTS, e François Tron, il suo omologo della RTBF. 

Emmanuel Cuénod ci tiene a sottolineare l’importanza del cinema all’interno della manifestazione definendolo “la bussola con la quale tutta la produzione audiovisiva si orienta”. Fra i dieci film selezionati nella Competizione internazionale troviamo i francesi Apnée [+leggi anche:
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di Jean-Christophe Meurisse, Sac la mort [+leggi anche:
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di Emmanuel Parraud e Swagger [+leggi anche:
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di Olivier Babinet, tutti e tre presentati a Cannes, l’affascinante Park [+leggi anche:
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della greca Sofia Exarchou e il toccante The Giant [+leggi anche:
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dello svedese Johannes Nyholm, che anno entrambi debuttato al Festival di Toronto. Sempre nella sezione cinema, ma questa volta negli Highlight Screenings, verrà proiettato in prima svizzera l’ultimo film di Adolfo Arrieta Belle Dormant, così come i due film vincitori del Prix de la mise en scène a Cannes Personal Shopper [+leggi anche:
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di Olivier Assayas e Graduation [+leggi anche:
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del rumeno Cristian Mungiu, senza dimenticare l’avant-première di Fai bei sogni [+leggi anche:
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di Marco Bellocchio. La sezione Rien que pour vos yeux che raggruppa i colpi di fulmine dell’equipe di programmazione, mette sotto i riflettori il corpo come vettore di libertà presentando dieci film intriganti e un tantino spregiudicati come i documentari Porno e libertà [+leggi anche:
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dell’italiano Carmine Amoroso, e Vape Wave [+leggi anche:
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di Jan Kounen, prodotto dalla svizzera Media Screen. Fra le finzioni ritroviamo invece i francesi Malgré la nuit [+leggi anche:
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di Philippe Grandrieux e Le Parc [+leggi anche:
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di Damien Manivel, accompagnati da Sing Street [+leggi anche:
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dell’irlandese John Carney.

Come ciliegina sulla torta il festival ci propone quest’anno una ricca e intrigante retrospettiva dedicata alla storia della 3D (Rétrospective Stereoscopia: une histoire de la 3D), e soprattutto un omaggio all’artista e cineasta tailandese Apichatpong Weerasethakul, che riceverà il premio onorifico Film & Beyond Award.

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