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FILM Italia

In bici senza sella: la giungla del precariato in sei episodi

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- Il film collettivo ideato da Alessandro Giuggioli, vincitore del Toronto Independent Film Award, parla della ricerca del lavoro con toni surreali. Dal 3 novembre in sala

In bici senza sella: la giungla del precariato in sei episodi
“I precari della notte”, uno degli episodi di In bici senza sella

C’è chi vende biglietti per colloqui di lavoro e chi per ottenere un impiego si affida letteralmente a Dio; chi simula attacchi bulimici pur di nascondere una gravidanza in ufficio e chi davanti alla prospettiva dell’immortalità, tentenna: tutta l’eternità a cercare lavoro, tra occupazioni in nero, contratti a tempo determinato e milioni di “le faremo sapere”? E’ in un girone infernale, grottesco e pieno di ottime trovate che ci trasporta la commedia sul precariato giovanile (e non solo) In bici senza sella [+leggi anche:
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, una piacevole sorpresa scoperta all’11a Festa del cinema di Roma, in Alice nella Città, e che dopo aver vinto il Toronto Independent Film Award come miglior film sbarca oggi nelle sale italiane. 

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Nato da un’idea del giovane attore e produttore Alessandro Giuggioli, il film è composto da sei episodi più o meno surreali diretti da sette registi esordienti: Giovanni Battista Origo, Sole Tonnini, Gianluca Mangiasciutti, Matteo Giancaspro, Cristian Iezzi, Chiara De Marchis e Francesco Dafano. In “Santo Graal”, Edoardo Pesce e Riccardo De Filippis (volti noti della serie tv Romanzo criminale) sbarcano il lunario svuotando cantine, ma quando trovano la preziosissima coppa della vita eterna, la cedono volentieri a un vecchietto in cambio della sua pensione; in “I precari della notte”, una banda ispirata ai Guerrieri della notte di Walter Hill, versione sgangherata, si scontra nottetempo con cassaintegrati e lavoratori in nero; in “Curriculum Vitae”, un giovane di belle speranze (Flavio Domenici) si sente dire che è troppo qualificato dai suoi intervistatori (tra cui Francesco Montanari, il Libanese di Romanzo criminale, qui nei panni di un moderno yuppie) e dopo l’ennesimo colloquio andato a vuoto, si vedrà costretto a inventarsi un mestiere molto singolare.

La prospettiva vira al femminile con “Crisalide”, dove una giovane donna (Emanuela Mascherini) si finge depressa e drogata di merendine al cioccolato (e per questo in sovrappeso e in preda a nausee) pur di non farsi scoprire incinta dal suo spregiudicato capo ed essere licenziata; poi c’è “Il parassita”, episodio più poetico con protagonista lo stesso Giuggioli, dove un giovane disoccupato vive nascosto nella casa del suo ex datore di lavoro (Ciro Scalera) e cerca di aiutarlo, in silenzio, a ritirare su le sorti dell’azienda; “Il posto fisso”, infine, mette in scena una specie di corsa a ostacoli a chi arriva prima ai colloqui di lavoro, una giungla popolata da gente disposta a tutto per un contratto a tempo indeterminato, come i due amici protagonisti (Michele Bevilacqua e Luca Scapparone) che faranno una scelta di vita inaspettata. 

I sei episodi, omogenei fra loro per fotografia, montaggio e tono, e introdotti ciascuno dalla voce suadente di una fantomatica speaker di Radio Precaria Popolare, sono ben scritti e interpretati da un bel cast di attori, tutti formatisi in teatro (da citare anche Alberto Di Stasio, Stefano Ambrogi, Alberto Gimignani). Uno sguardo sul precariato, tra paradossi e risate amare, originale, fresco e immediato.

Prodotto da Tandem Film Production e realizzato in collaborazione con Amaro e Tranchese Produzioni, In bici senza sella ha un supporter d’eccezione: Colin Firth. L’attore britannico premio Oscar (che è anche cognato di Giuggioli) ha accompagnato nei giorni scorsi la presentazione del film a Roma, e si presta a un finto provino per una simpatica clip promozionale. Il film esce questo giovedì, 3 novembre, in una trentina di copie con Zenit Distribution.

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