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INDUSTRIA Francia

Accoglienza fredda per i film francesi all’estero

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- Con 34 milioni di entrate nelle sale estere nel 2016, il cinema francese conosce il suo livello più basso degli ultimi dieci anni

Accoglienza fredda per i film francesi all’estero
Il piccolo principe di Mark Osborne

In assenza di titoli di grande successo nei paesi stranieri (come Quasi amici [+leggi anche:
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negli ultimi anni), i risultati dei film francesi all’estero sono nettamente calati nel 2016, secondo il bilancio provvisorio svelato da UniFrance in occasione dei 19mi Rendez-Vous del cinema francese a Parigi che si chiudono oggi. Con 34 milioni di spettatori (ossia 230 M€ di incasso), il cinema francese conosce il suo primo anno con meno di 50 milioni di entrate all’estero dell’ultimo decennio, e il calo è significativo rispetto ai 111 milioni di entrate del 2015. Una flessione impressionante dovuta soprattutto ai poveri risultati dei film di maggior successo: solo cinque lungometraggi francesi hanno superato il milione di spettatori all’estero nel 2016 contro i dieci dell’anno precedente, e i risultati di questa Top 5 rappresentano solo il 28,3% delle entrate globali del cinema francese nelle sale straniere, contro il 70,5% nel 2015. Anche il peso del successo delle produzioni francesi in lingua inglese spicca per la sua assenza. I film in lingua francese hanno infatti realizzato all’estero 22 milioni di entrate nel 2016, ossia quasi il 64% delle entrate totali, una proporzione record negli ultimi 15 anni e di gran lunga superiore alla media del 43,6% riscontrata nell'ultimo decennio.

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Qualificato come "anno debole", il 2016 non è tuttavia considerato fonte di preoccupazione dai responsabili di UniFrance che sottolineano il mantenimento di un volume molto importante di film francesi circolanti nel mondo (540 lungometraggi in programmazione nelle sale straniere l’anno scorso, -8% rispetto al 2015), il dinamismo dei venditori internazionali francesi, la posizione consolidata della Francia come leader mondiale in materia di cinema indipendente, il potenziale per il 2017 (in particolare Valerian [+leggi anche:
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di Luc Besson che promette molto bene) e la diversità di generi che alimentano la Top 10 del 2016: animazione (Il piccolo principe [+leggi anche:
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, n°1 dell’anno a 3,1 milioni di entrate), documentario (Les Saisons [+leggi anche:
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). Tuttavia, c’è da scommettere che saranno rivalutate (o quantomeno analizzate in profondità) alcune scelte strategiche nel sostegno alla promozione internazionale di certi film o generi piuttosto che altri.

Per quanto riguarda la geografia delle entrate dei film francesi all’estero, l'Europa occidentale torna a essere il primo mercato nel 2016 con quasi il 50% delle entrate, davanti all’America del Nord, l'America Latina, l'Europa Centrale e Orientale, e l'Asia. E anche se gli Stati Uniti sono di nuovo il primo paese d’esportazione dei film francesi nel 2016, i tradizionali territori di accoglienza del cinema francese tornano in forze con l’Italia, la Spagna e il Belgio. L'Eldorado cinese, invece, è lontano dall’essere conquistato poiché le entrate dei film francesi sono precipitate in un anno da 14 a 1 milione.

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(Tradotto dal francese)

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