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IFFR 2017

Ugly: elogio del dolore

di 

- Il primo lunogmetraggio di finzione di Juri Rechinsky fa parte della sezione Bright Future dell’International Film Festival Rotterdam

Ugly: elogio del dolore

Nonostante lo stato attuale del mondo, c'è chi continua a sostenere che la vita è bella e degna di essere vissuta. Non è il caso del regista Juri Rechinsky, il cui lungometraggio d'esordio, Ugly [+leggi anche:
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, lascia molto poco spazio alla felicità, lasciando invece il dolore pervadere quasi tutte le sue scene. Il film, una coproduzione austro-ucraina, è attualmente in proiezione all'International Film Festival Rotterdam, nella sezione Bright Future.

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La trama ruota attorno agli amanti Hanna, dall’Austria, e Jura, da Kiev. Sappiamo poco del loro rapporto prima dell'incidente che ha lasciato Hanna bloccata in un ospedale ucraino. Jura era alla guida al momento dell'incidente, e deve inevitabilmente fare i conti con i sensi di colpa e di inutilità mentre la sua ragazza passa le sue giornate stravolta dal dolore. Prendendo questo tragico incidente come punto di partenza, la trama poi si divide e si apre ad altre sottotrame che coinvolgono le rispettive famiglie dei due innamorati.

La madre di Hanna, Marta, è una donna austriaca flagellata dall’Alzheimer. Sposata con un uomo più giovane, si sforza di continuare a vivere e cerca di fuggire dal suo presente soffocante (e futuro buio) organizzando una festa sontuosa. Ma la sua fuga dura solo poche ore prima che l'alba porti con sé l'impossibilità di essere felice.

Quella di Jura, dal canto suo, è una famiglia disfunzionale i cui membri cercano di amarsi l’uno con l’altro – e fanno di tutto per essere amati da Jura. Ma i legami di sangue non sono garanzia d’amore. Nel mezzo di una lite in famiglia, arriva una brutta notizia: il padre di Jura è morto per un attacco cardiaco.

Separati dalla geografia e le loro classi sociali, entrambe le famiglie sembrano sguazzare in un mare di desolazione, e la loro interazione serve come sfondo drammatico alla relazione di Hanna e Giura – un rapporto che dovrà presto affrontare l'ennesima sfida con l'arrivo di un bambino. Forse la gravidanza porterà un po’ di speranza in queste vite così cupe – o forse no.

Ora residente in Austria, il regista di origine ucraina Rechinsky sembra essere stato ispirato dai ritratti spietati di personaggi al limite della disperazione di Ulrich Seidl. In effetti, non solo la compagnia di Seidl coproduce il film, ma la sua fotografia è stata anche affidata a uno dei più assidui collaboratori del regista, Wolfgang Thaler (insieme a suo figlio, Sebastian Thaler), e il cast di Ugly comprende Maria Hofstätter (da Paradise: Faith [+leggi anche:
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), dolorosamente convincente nei panni della madre malata di Hanna.

Pur condividendo il punto di vista distante di Seidl sui suoi personaggi, il suo ritmo lento e la sua capacità ammirevole di creare quadri viventi con inquadrature quasi esclusivamente fisse, Rechinsky si concede tuttavia alcune indulgenze liriche, marcate da un segno distintivo in alcune sequenze, come ad esempio i campi di giunchi al vento o le scene in barca sul lago di Neusiedl – una sorta di lirismo che viene esaltato dall’intensa colonna sonora composta al pianoforte da Anton Baibakov.

Dopo il suo corto Why so Happy (2011) e il lungometraggio documentario Sickfuckpeople (2013), l’esordio della finzione Ugly rivela un regista coraggioso che esplora i lati più oscuri della natura umana, osa scavare in profondità al suo interno, forgiando nel contempo il proprio sguardo distintivo.

Ugly è prodotto dalla struttura di base a Vienna Novotny & Novotny Filmproduktion con Pronto Film (Ucraina) e Ulrich Seidl Film Produktion (Austria). Thimfilm gestisce la distribuzione nelle sale in Austria.

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(Tradotto dall'inglese)

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