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GOYA 2017

Raúl Arévalo protagonista ai Goya

di 

- L'opera prima Tarde para la ira ha vinto quattro premi maggiori dell’Accademia del Cinema Spagnolo: film, sceneggiatura originale, attore non protagonista (Manolo Solo) e regista esordiente

Raúl Arévalo protagonista ai Goya
L'attore e regista Raúl Arévalo e la produttrice Beatriz Bodegas, con i loro Goya per Tarde para la ira (©EFE Juanjo Martín)

Madrid ha celebrato la grande festa del cinema, sabato scorso, con la cerimonia di consegna numero 31 dei premi Goya, assegnati dall’Accademia delle Arti e le Scienze Cinematografiche di Spagna. Non ci sono state grandi sorprese considerata la sfilza di premi già ricevuti (leggi la news) da Tarde para la ira [+leggi anche:
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intervista: Raúl Arévalo
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: senza dubbio uno degli esordi alla regia più abbaglianti del cinema spagnolo delle ultime stagioni, quello dell’attore Raúl Arévalo, visto in thriller coma La isla mínima [+leggi anche:
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intervista: Alberto Rodríguez
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e commedie come Primos [+leggi anche:
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. La sua opera prima si è aggiudicata quattro statuette: miglior regista esordiente, miglior sceneggiatura (di Arévalo e David Pulido), miglior film (ritirato dalla produttrice Beatriz Bodegas, di La Canica Films) e miglior attore non protagonista Manolo Solo, ribattezzato il Judie Dench spagnolo, poiché come l’attrice britannica che vinse l’Oscar per la sua breve apparizione in Shakespeare in Love, l’interprete di Cadice ha raggiunto la vetta con il suo sorprendente ruolo, breve ma intenso, in Tarde para la ira.

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La serata del 4 febbraio è stata all’insegna delle doppiette: non solo Arévalo è salito due volte sul palco, ma anche Emma Suárez (miglior attrice protagonista per Julieta [+leggi anche:
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e non protagonista per La próxima piel [+leggi anche:
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) e Alberto Vázquez (miglior film d’animazione – Psiconautas, los niños olvidados [+leggi anche:
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, co-diretto con Pedro Rivero – e miglior corto d’animazione: Decorado). E per nove volte è stato fatto il nome di Un monstruo viene a verme [+leggi anche:
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intervista: Juan Antonio Bayona
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dopo l’apertura della busta con il verdetto degli accademici: il film è stato premiato, fra gli altri, per la miglior regia (Juan Antonio Bayona), montaggio, fotografia, suono ed effetti speciali.

Roberto Álamo ha avuto la meglio sul suo più diretto rivale, Eduard Fernández (El hombre de las mil caras [+leggi anche:
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) per il suo rabbioso ruolo in Que Dios nos perdone [+leggi anche:
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; Anna Castillo ha battuto Ruth Díaz (Tarde para la ira) e Belén Cuesta (Kiki, el amor se hace [+leggi anche:
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) come attrice rivelazione in El olivo [+leggi anche:
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; Elle [+leggi anche:
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di Paul Verhoeven è stato proclamato miglior film europeo superando Il figlio di Saul [+leggi anche:
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; e la caustica coproduzione ispano-argentina Il cittadino illustre [+leggi anche:
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si è imposta sulla premiata e torbida pellicola venezuelana Desde allá come miglior film latinoamericano.

Il palmarés dei Premi Goya 2017:

Miglior film
Tarde para la ira [+leggi anche:
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Raúl Arévalo

Miglior regista
Juan Antonio Bayona – Un monstruo viene a verme [+leggi anche:
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Miglior attrice protagonista
Emma Suárez – Julieta [+leggi anche:
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Miglior attore protagonista
Roberto Álamo – Que Dios nos perdone [+leggi anche:
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Miglior attrice non protagonista
Emma Suárez – La próxima piel [+leggi anche:
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Miglior attore non protagonista
Manolo Solo – Tarde para la ira

Miglior attore rivelazione
Carlos Santos El hombre de las mil caras [+leggi anche:
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Miglior attrice rivelazione
Anna Castillo El olivo [+leggi anche:
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Miglior regista esordiente
Raúl Arévalo – Tarde para la ira

Miglior sceneggiatura
Raúl Arévalo e David Pulido – Tarde para la ira

Miglior sceneggiatura adattata
Alberto Rodríguez e Rafael Cobos – El hombre de las mil caras

Miglior musica originale
Un monstruo viene a verme Fernando Velázquez

Miglior direzione di produzione
Sandra Hermida – Un monstruo viene a verme

Migliori effetti speciali
Félix Bergés e Pau Costa – Un monstruo viene a verme

Miglior suono
Oriol Tarrágo e Peter Glossop – Un monstruo viene a verme

Migliori costumi
Paola Torres 1898. Los últimos de Filipinas [+leggi anche:
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Miglior canzone originale
Ai, ai, ai – Silvia Pérez Cruz (Cerca de tu casa [+leggi anche:
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making of
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)

Miglior trucco e parrucco
David Martí e Marese Langan – Un monstruo viene a verme

Miglior direzione artistica
Eugenio Caballero – Un monstruo viene a verme

Miglior direzione della fotografia
Óscar Faura – Un monstruo viene a verme

Miglior montaggio
Bernart Vilaplana e Jaume Martí – Un monstruo viene a verme

Miglior film europeo
Elle [+leggi anche:
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– Paul Verhoeven (Francia/Germania/Belgio)

Miglior film d’animazione
Psiconautas. Los niños olvidados [+leggi anche:
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– Pedro Rivero e Alberto Vázquez

Miglior film documentario
Frágil equilibrio [+leggi anche:
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– Guillermo García López

Miglior film latinoamericano
El ciudadano ilustre [+leggi anche:
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– Gastón Duprat e Mariano Cohn (Argentina/Spagna)

Miglior cortometraggio di finzione
Timecode – Juanjo Giménez Peña

Miglior cortometraggio documentario
Cabezas habladoras – Juan Vicente Córdoba

Miglior cortometraggio d’animazione
Decorado – Alberto Vázquez

Goya d’Onore
Ana Belén

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(Tradotto dallo spagnolo)

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