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INDIECORK 2017

I’m Talking to You: la vita surreale di una recluta della polizia irlandese

di 

- L’opera prima di Thomas Quain, presentata all’IndieCork, esplora il ruolo della polizia nella società irlandese contemporanea

I’m Talking to You: la vita surreale di una recluta della polizia irlandese
Aidan Lawlor e Jed Murray in I'm Talking to You

Quest’anno, la seconda première mondiale dell’IndieCork Film Festival è stata quella di I’m Talking to You [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, film d’esordio di Thomas Quain, presentato l’11 ottobre al Blacknight Festival Centre.

Prodotto da Victor McGowan e Anna Ginjaume Grivé per Constant Motion Pictures, I’m Talking to You è ambientato nei dintorni dell’autostrada M50, fuori Dublino, dove una recluta della polizia irlandese, Mark (Aidan Lawlor), trascorre le giornate girando in macchina in maniera svogliata e facendo controlli di routine, in compagnia del suo odioso collega con più esperienza Liam (Jed Murray). I due sono i protagonisti di diverse scene improvvisate, in cui Mark e Liam si comportano come un vero duo comico e fanno delle intense discussioni sull’utilità della polizia e sul loro ruolo di ufficiali.

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L’esistenza monotona di Mark viene inaspettatamente interrotta da due importanti eventi: l’improvviso incontro con Louise (Alice Stands), l’amante del politico locale Donovan (Robert O’Connor) e il ritrovamento di un segnale radio pirata che fa propaganda. Questi due colpi di scena lo portano pian piano ad allontanarsi dalla M50 e a interrogarsi sui principi morali e sulla struttura della società su scala più ampia. Per Mark, il segnale radio pirata è l’unica occasione per fare qualcosa di buono. La giovane recluta vuole rendersi utile facendo uscire fuori la verità dietro il piano di Donovan e, finalmente, porre fine alla sua insostenibile routine.

Il potenziale narrativo di I’m Talking to You sarebbe probabilmente aumentato facendo una scelta più coerente in relazione alla critica sociale affrontata nella seconda metà della storia. All’inizio, il film sembra mettere in discussione soltanto il ruolo della polizia; in seguito, viene posto l’accento su tutta la società irlandese e le sue regole. Questo profondo cambiamento di prospettiva avviene in seguito alla comparsa di Marianne (Nelly Henrion), una giovane manifestante francese che si avvicina a Mark e Liam durante una delle loro pause.

L’obiettivo di combinare entrambe le critiche in un film di 82 minuti sembra abbastanza ambizioso e un lavoro più minuzioso sulla sceneggiatura avrebbe probabilmente migliorato il risultato finale. Dopo la proiezione, il regista stesso ha ammesso che una parte significativa del film sia basata sull’improvvisazione degli attori, ispirati dall’ambiente circostante. Ciò ha sicuramente dato vita ad alcune scene di qualità, ma un equilibrio maggiore tra eventi chiave previsti dallo script e riprese casuali avrebbe forse compensato queste carenze narrative. Quain ha lavorato a questo progetto per tre anni, finanziandolo con i propri risparmi e mantenendosi lavorando part-time nell’industria cinematografica e accettando lavori di qualsiasi tipo.

Nel complesso, l’opera prima di Thomas Quain è un lavoro notevole, grazie in particolare all’interpretazione del duo comico Lawlor e Murray, a una colonna sonora affascinante e convincente e ad alcuni personaggi particolarmente apprezzati, come il commesso (Vinny McHale) e il barbuto senzatetto (Stephen Doring), che accrescono il tono surreale del film. La loro comparsa può essere breve, ma rompe in maniera efficace l’atmosfera cupa di diverse scene e rende il film molto piacevole. Quain avrebbe potuto sfruttare maggiormente questa atmosfera surreale, in quanto sembra davvero nelle sue corde.

I’m Talking to You è distribuito dalla società irlandese Constant Motion Pictures.

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(Tradotto dall'inglese da Giulia Gugliotta)

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