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SUNDANCE 2018 Concorso World Cinema Dramatic

Recensione: The Guilty

di 

- L’esordiente Gustav Möller presenta un crime-thriller che rivitalizza lo “Scandi noir” offrendo un nuovo approccio e creando tensione e suspense attraverso il suono

Recensione: The Guilty
Jakob Cedergren in The Guilty

Nato a Göteborg, Svezia, il regista-sceneggiatore Gustav Möller ha frequentato a Copenhagen la National Film School of Denmark. Nel 2015, il suo corto di diploma In Darkness ha vinto il Next Nordic Generation Award. The Guilty [+leggi anche:
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è il suo lungometraggio d’esordio e ha avuto la sua prima mondiale nel concorso World Cinema Dramatic del Sundance Film Festival 2018.

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L’ex agente di polizia Asger Holm (Jakob Cedergren) è stato sospeso dal servizio ed è stato relegato al centralino delle emergenze. Durante il suo banale turno notturno, riceve una strana telefonata da una donna in preda al panico (Jessica Dinnage). Dopo l’iniziale reazione di sorpresa, Asger si rende conto che la donna dall'altra parte della linea è stata rapita, e quindi mette in moto le ricerche. Confinato al suo tavolo del call center, Asger dovrà rintracciare e aiutare la donna in pericolo con l'aiuto dei suoi colleghi in tutto il paese. Mentre il tempo stringe e passano i secondi, Asger non solo dovrà affrontare l’escalation degli eventi criminosi, ma anche i suoi demoni personali.

Dopo aver visto un video vero di una donna americana rapita che parlava con un centralino del 911, Möller è rimasto affascinato dal modo in cui la sua immaginazione creava immagini vivide e forti con cui riempire gli spazi vuoti della storia che stava seguendo. E’ stata questa l'ispirazione principale di The Guilty. Insieme al suo co-sceneggiatore, Emil Nygaard Albertsen, il regista ha costruito una storia che ruota quasi esclusivamente attorno al suono delle telefonate e che si svolge interamente in un'unica location, un call center, mentre è visivamente focalizzata solo su un personaggio principale, Asger. Anche per gli standard scandinavi, questo minimalismo potrebbe sembrare un po’ estremo, ma questo approccio in realtà rivitalizza il sovraesplorato noir nordico, anche se il film non si adatta perfettamente a questo genere.

Sperimentando con i confini della narrazione, Möller introduce un elemento originale di suspense. La trama completamente lineare scorre in tempo reale e la tensione è introdotta solo attraverso il suono e le immagini che il pubblico è in grado di creare da sé. La rappresentazione rigorosamente sonora di una serie di colpi di scena, grazie al preciso sound design di Oskar Skriver, intensifica gli altri sensi dello spettatore, mentre segue una drammatica storia di rapimento.

Certamente, The Guilty mantiene il suo aspetto cinematografico nonostante i suoi confini spaziali limitati. Composto da lunghi take che possono durare fino a 35 minuti, fotografati da Jasper J Spanning, la camera segue ogni singolo movimento di Asger, che è interpretato in modo convincente da Cedergren (Terribly Happy [+leggi anche:
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). Le sue reazioni genuine, le sue espressioni ansiose, il suo ovvio esaurimento e la sua voce tesa allineano il suo punto di vista con quello dello spettatore. La combinazione tra la performance fisica di Cedergren e la voce tragicamente intensa di Dinnage crea un ambiente pseudo-realistico in cui il pubblico potrà immergersi totalmente per sentire a pieno l’impatto di questo nuovo approccio al thriller psicologico.

The Guilty è una coproduzione danese di Lina Flint per il programma di sviluppo talenti del Nordisk Film SPRING, in collaborazione con Nordisk Film Production A/S, ed è supportato dal Danish Film Institute e New Danish Screen. TrustNordisk gestisce le vendite internazionali, e il film sarà distribuito in Danimarca il 14 giugno.

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(Tradotto dall'inglese)

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