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VISIONS DU RÉEL 2018 Industria

Visions du Réel Industry annuncia i film selezionati

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- La 49esima edizione del festival svizzero si prepara ad accogliere le sue attività industry

Visions du Réel Industry annuncia i film selezionati

Visions du Réel di Nyon si è imposto come uno dei principali mercati cinematografici europei. La nuova edizione mantiene le promesse offrendo una ricca e accurata selezione di film provenienti da tutto il mondo.

Il festival Visions du Réel offre da sedici anni uno spazio di lavoro, incontro e riflessione per i professionisti implicati nel mondo dei film documentari venuti da ogni dove. Produttori, registi, distributori, venditori internazionali, rappresentanti di emittenti televisive, istituzioni e festival si ritrovano a Nyon per parlare dello stato attuale ma anche del futuro di un genere cinematografico in piena espansione con lo scopo di favorire la creazione di partenariati, coproduzioni o strategie di diffusione, e questo in qualsiasi fase si trovino i progetti selezionati. Le attività proposte: programmi di formazione, incontri di pitching, appuntamenti individuali con professionisti ed esperti invitati, mirano a favorire un sostegno duraturo alla creazione e promozione del "cinema del reale". 

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La sezione Pitching du Réel accoglierà 15 progetti (lungometraggi) in fase di sviluppo/produzione che saranno discussi durante tavole rotonde e incontri individuali con potenziali partner, acquirenti, venditori, programmatori TV, produttori, distributori e fondi. Tra questi, numerosi i film europei: Aunts di Sejla Kameric, Mirjana Karanovic, Kim Longinotto e Andrea Staka (Serbia/Svizzera/Francia/Bulgaria/Bosnia ed Erzegovina) che affronta il tema fondamentale del ruolo accordato alle donne nella società contemporanea; Austral, coproduzione belgo-francese di Benjamin Colaux; il danese Don’t Give a Fox di Kaspar Astrup Schröder, un lungometraggio sull’adolescenza, l’identità, l’amore e lo skateboard; la produzione francese Jukaï, The Green Sea di Akihiro Hata; My English Cousin [+leggi anche:
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intervista: Karim Sayad
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del regista svizzero algerino Karim Sayad (selezione alla Berlinale e Prix de Soleure per Des moutons et des hommes [+leggi anche:
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); On The Trail Of Madness, anche lui svizzero, di Edgar Hagen; lo svedese Stories From The Debris di Jennifer Rainsford; The White Chief di Grzegorz Piekarski (Polonia); il francese This Land Of Mine di Thomas Jenkoe e Diane-Sara Bouzgarrou; la coproduzione georgiano-tedesca Taming the Garden [+leggi anche:
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intervista: Salomé Jashi
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(titolo provvisorio: Trees Floating) di Salomé Jashi e l’italiano Voronoff, From The Planet Of The Humans di Giovanni Cioni

I film europei si impongono anche nella sezione Routh Cut Lab (film arrivati all’ultima fase di produzione): Giù dal vivo [+leggi anche:
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intervista: Nazareno Manuel Nicoletti
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dell’italiano Nazareno Manuel Nicoletti, lo svizzero Welcome To My Home di Maria Müller che parla dell’importante tema dei rifugiati attraverso la storia di una coppia svizzera che decide di accogliere un migrante siriano e la sua famiglia, e Stásis di Mantas Kvedaravicius (Lituania/Francia/Ucraina).

Docs in Progress, selezione di 8 lungometraggi in fase di postproduzione accoglierà invece le produzioni e coproduzioni europee: Baracoa [+leggi anche:
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di Pablo Briones e The Moving Picture Boys (Svizzera/Colombia/Stati Uniti), My Father’s Acres di Carl Olsson (Danimarca), Just a Game di Daniela Lanzuisi (Francia), Speak So I Can See You [+leggi anche:
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intervista: Marija Stojnić
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di Marija Stojnic (Serbia/Croazia), Insulaire [+leggi anche:
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 di Stephane Goël (Svizzera/Cile) e Kongo [+leggi anche:
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di Hadrien La Vapeur e Corto Vaclav (Francia).

Quest’anno, il Focus sarà dedicato alla Serbia.

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