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CANNES 2018 Proiezioni speciali

Recensione: Libre

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- CANNES 2018: Michel Toesca firma un documentario generoso a livello umano con il ritratto di una personalità emblematica della solidarietà verso i migranti

Recensione: Libre
Cédric Herrou in Libre

Si tratta di un uomo che allevava galline e coltivava uliveti in una piccola fattoria nel bel mezzo del nulla, prima che la storia del mondo contemporaneo attraversasse la sua vita, prima che decidesse di avere un ruolo nel nutrire e ospitare i migranti arrivati improvvisamente nel suo giardino. Un uomo che si è ritrovato in prima pagina del New York Times durante l’estate 2016, successivamente in collegamento a parlare con il Primo Ministro francese, ma che è anche stato ripetutamente sotto custodia e in tribunale col rischio di farsi qualche mese di prigione. E’ lo stesso uomo che adesso si presenta al 71esimo Festival di Cannes poiché è il protagonista del documentario, Libre [+leggi anche:
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scheda film
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di Michel Toesca, presentato in proiezione speciale della selezione ufficiale. Il suo nome? Cédric Herrou. Il suo domicilio? La Val Roia, una piccola bolla francese sul territorio italiano attraverso la quale i migranti cercano di raggiungere la Francia da Ventimiglia dal 2015. 

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“Se devo andare in prigione, ci andrò. Non ho figli né famiglia. E’ un rischio che devo correre per continuare ad essere libero con la mente”. Siamo nel settembre 2016 e Cédric Herrou racconta al suo amico e regista Michel Toesca come da un anno aiuta i migranti ospitandoli e indicandogli la strada verso Nizza, o addirittura portandoli fino a lì. Soprattutto, condanna la strategia delle autorità pubbliche francesi che “impediscono alle persone di chiedere asilo” e ignorano i minori soli, rimandandoli illegalmente in Italia e pagando affinché siano fatti arrivare al sud dello stivale, “e tre giorni dopo ritornano!”.

“Il giorno in cui rispetterete la legge, anche noi la rispetteremo”: un mese dopo, è in un’ampia discussione con il prefetto delle Alpi Marittime che ritroviamo Cédric, circondato dalla CRS pronta a far evacuare lo squat di Les Lucioles, i locali abbandonati della SNFC dove Cédric e i suoi amici della Roia hanno accolto una sessantina di migranti. Custodia, controllo giudiziario, crescente notorietà mediatica, stratagemmi per far attraversare i migranti, processi, vittorie legali e confronti con la polizia di frontiera, un’ordinanza tra le mani, ma soprattutto i contatti umani sotto qualsiasi aspetto: la vecchia DV Cam e il cellulare di Michel Toesca registrano tre anni di impegno da parte di una personalità carismatica e molto simpatica, ma che sa soprattutto restare sempre molto semplice. Un bel ritratto che tuttavia offre molto di più in termini di valore umano che di abilità di mise-en-scène, ma non è molto importante. Qui la sostanza è più importante della forma. 

Libre è prodotto da SaNoSi Productions e venduto a livello internazionale da Jour2Fête.

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(Tradotto dal francese da Francesca Miriam Chiara Leonardi)

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