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FESTIVAL Italia

La strada dei Samouni apre il Sicilia Queer Filmfest

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- Il film di Stefano Savona, premiato come miglior documentario a Cannes, darà il via il 31 maggio all’ottava edizione del festival, in programma a Palermo fino al 6 giugno

La strada dei Samouni apre il Sicilia Queer Filmfest
La strada dei Samouni di Stefano Savona

Si aprirà con La strada dei Samouni [+leggi anche:
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intervista: Stefano Savona
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di Stefano Savona (appena proclamato miglior documentario a Cannes) e si chiuderà con Un couteau dans le coeur [+leggi anche:
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di Yann Gonzalez (in concorso sulla Croisette), l’ottava edizione del Sicilia Queer filmfest, il festival dedicato alle tematiche di genere, in programma dal 31 maggio al 6 giugno a Palermo.

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Autore del trailer della manifestazione è quest’anno lo svizzero Lionel Baier, che sarà al festival per presentare in anteprima nazionale, nella sezione Panorama Queer, il suo Prénom: Mathieu [+leggi anche:
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, che narra di un serial killer e di un tentato omicidio nella Svizzera degli anni ’80. Nella stessa sezione non competitiva, che raccoglie i migliori lungometraggi a tematica queer (o spiritualmente queer perché innovativi e irriverenti) si segnala la proiezione, che sarà introdotta dal regista spagnolo Carlos Marques-Marcet, della sua commedia romantica Tierra firme [+leggi anche:
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; ci saranno poi il film tedesco-israeliano The Cakemaker [+leggi anche:
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di Ofir Raul Graizer, che promette di mettere in discussione le nostre definizioni di religione, sessualità e nazionalità; il portoghese Al Berto [+leggi anche:
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di Vicente Alves do Ó che racconta, nel Portogallo post-rivoluzionario, una rivoluzione più intima e universale; tra i titoli italiani, 77 No Commercial Use [+leggi anche:
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di Luis Fulvio, che con immagini di repertorio ricostruisce lo spirito vitale e ribelle del 1977, anno della sua nascita, e Il principe di Ostia Bronx [+leggi anche:
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intervista: Raffaele Passerini
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di Raffaele Passerini, con protagonista un'eccentrica coppia di attori mancati.

Tra gli otto lungometraggi selezionati per il concorso internazionale Nuove Visioni (premio di 1.000 euro, riservato a opere prime e seconde non necessariamente legate a tematiche LGBT, ma che rappresentano nuovi sguardi sulla realtà) si segnalano invece i titoli francesi Les Garçons Sauvages [+leggi anche:
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di Betrand Mandico e la commedia che gioca sulle differenze culturali Occidental [+leggi anche:
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di Neïl Beloufa, il film svizzero Blue My Mind [+leggi anche:
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di Annika Berg. Un’altra sezione competitiva è quella dei cortometraggi, Queer Short, composta da 16 corti. Il festival propone inoltre la sezione Presenze con la retrospettiva integrale sul regista e attore francese Jacques Nolot, le due sezioni di storia del cinema Retrovie italiane (con la presenza di Gianni Amelio) e Carte postale à Serge Daney (il grande critico cinematografico francese che fu direttore dei Cahiers du Cinéma), e la sezione Eterotopie quest’anno dedicata al Libano, che proporrà un’opera prima, il film Martyr di Mazen Khaled (Libano-Italia) presentato alla  Biennale College dell’ultima Mostra del cinema di Venezia.

Il Premio Nino Gennaro, assegnato a un artista o intellettuale distintosi per la sua attività e il suo impegno nella diffusione internazionale della cultura queer, va quest’anno al tedesco Wolfgang Tillmans, il primo fotografo non britannico a vincere il prestigioso Turner Prize, nel 2000.

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