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FILM Francia / Belgio

Recensione: Paul Sanchez est revenu!

di 

- La forza suggestiva dei fatti di cronaca passati al setaccio di Patricia Mazuy. Un film che mischia realismo sociale, poliziesco, commedia eccentrica e alcuni richiami al western

Recensione: Paul Sanchez est revenu!
Laurent Lafitte in Paul Sanchez est revenu!

Solo quattro lungometraggi al suo attivo in trent’anni e una propensione ad andare sempre dove non ci aspettiamo. Dal dramma rurale Peaux de vaches (scoperto nella sezione Un Certain Regard a Cannes nel 1989) all’equitazione di alto livello in Sport de filles [+leggi anche:
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(presentato in Piazza Grande a Locarno nel 2011), passando per il gineceo spietato di Mme de Maintenon alla fine del XVII secolo con Saint-Cyr (proiettato sempre al Certain Regard nel 2000 e nominato al Premio César per il miglior film), Patricia Mazuy si è affermata con poche opere come una regista audace, originale, intelligente e incisiva. Il suo nuovo lavoro, Paul Sanchez est revenu! [+leggi anche:
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, lanciato oggi nelle sale francesi da SBS Distribution, non fa eccezione, immergendosi in uno strano universo contemporaneo, una Francia bassa e selvaggia, dove le aree artigianali suburbane depresse e gli indici di miseria sociale si contrappongono a una natura maestosa e solare, dove gli atti criminali alimentano le fantasie della popolazione, dove la tensione rischia di esplodere nel tentativo di evadere dal peso della vita quotidiana... E la voce che un assassino in fuga è stato individuato nei paraggi è la scintilla che accenderà di passione e irrazionalità la vita della giovane poliziotta Marion (l’astro nascente Zita Hanrot).

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L’assassino è il mitico Paul Sanchez ("la bestia di Gevaudan, Jack lo Squartatore"), che ha massacrato la sua famiglia dieci anni prima. "Lo capimmo dopo. Era lì, sullo scoglio di Roquebrune, che la storia era appena cominciata" ci informa una voce off, mentre un uomo (l'inquietante Laurent Lafitte) che intende acquistare un 4x4 a 24.700 euro si vede respinto da un commesso imbarazzato ("c’è qualcosa che non va in banca, signor Gerard"). Nel frattempo, Marion cerca di distrarre da un piccante episodio di gossip (una fellatio in una Ferrari di una star del cinema mondiale) un molto insistente giornalista locale Yohann (Idir Chender) rivelandogli il rumor: "Paul Sanchez è tornato". La radio si appropria rapidamente della notizia e ascoltandola, il Gerard dell'inizio prende la tangente, dormendo ai bordi delle strade sulla sua auto di venditore di piscine, introducendosi per effrazione il giorno dopo in una villa, poi fuggendo in cima alla roccia di Roquebrune, da cui ridiscende ogni giorno per consultare Internet, ruba un fucile e contatta Yohann, al quale Marion si è avvicinata. I media nazionali sono coinvolti, le forze speciali della polizia stanno per intervenire: il rumor sarebbe dunque vero e la ribelle Marion intende giocare un ruolo nell'arresto del pericoloso individuo...

Facendo scontrare mondi diversi (la gendarmeria locale e il GIGN, i media locali e i più grandi canali all news, la semplice vita di tutti i giorni con le grandi ambizioni e gli affascinanti echi degli eventi criminali nazionali, la pianura e la roccia, ecc.), Patricia Mazuy tesse una spirale dove il disagio o la noia scivolano velocemente nell'irrazionale. Un ritratto in cui i toni della commedia poliziesca si spingono fino al burlesco creando dissonanze con un netto realismo sociale ed episodi simbolici che hanno qualcosa dei codici del western, una sovrapposizione amplificata dalla stranezza della musica firmata John Cale. Contrasti molto forti con un finale che forse sconcerterà gli spettatori abituati all’uniformità di stile, ma che è l’essenza di un film intelligente, divertente e finemente eccentrico, che ha molto da dire oltre a mettere in scena più generi con un'efficacia cristallina.

Prodotto da Ex Nihilo, Paul Sanchez est revenu! è coprodotto da Cinefeel, Agat Films & Cie, Les Films du Fleuve e SBS (che guida anche le vendite internazionali).

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(Tradotto dal francese)

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