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VENEZIA 2018 Settimana Internazionale della Critica

Recensione: Saremo giovani e bellissimi

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- VENEZIA 2018: L’opera prima della trentenne Letizia Lamartire, unica regista italiana presente al festival con un lungo, è stata presentata alla Settimana Internazionale della Critica

Recensione: Saremo giovani e bellissimi
Barbora Bobulova e Alessandro Piavani in Saremo giovani e bellissimi

Letizia Lamartire, trentenne barese diplomata al Centro sperimentale di cinematografia esordisce al lungometraggio con Saremo giovani e bellissimi [+leggi anche:
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intervista: Letizia Lamartire
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alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia 2018, unica regista italiana presente al festival con un lungo. La SIC l’ha rivelata soltanto l'anno scorso, selezionando il corto Piccole italiane, protagonista una giovanissima antifascista in piena epoca mussoliniana.

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Al centro di Saremo giovani e bellissimi c’è invece una coppia artistica madre-figlio. Lei, Isabella (Barbora Bobulova), è una quarantenne con un passato di successo grazie ad un solo brano pop durato un’estate e dal testo imbarazzante quanto premonitore (“ci troveremo vent’anni fa ad una festa dark per una notte anestetica stile nouvelle vague”) che vive ancora sulla scia di quella flebile popolarità. Nelle prime sequenze la regista gioca con il montaggio della clip degli anni Novanta e l’esibizione della cantante ai giorni nostri in un locale di Comacchio. Il figlio Bruno (Alessandro Piavani), avuto a soli 18 anni, la accompagna alla chitarra. A fine esibizione ormai in pochi applaudono e il padrone del bar avverte il ragazzo che non può più pagarli per tre show a settimana. E’ il compleanno di Bruno e mamma e figlio si baciano sulla bocca, rivelando subito un rapporto un po’ “malato”, lui la guarda ballare con occhi rapiti che si incupiscono quando un giovane si avvicina alla mamma e le sussurra qualcosa all’orecchio. 

Insomma una coppia ribaltata, vista spesso sullo schermo, in cui il figlio ricopre un ruolo genitoriale e la madre vive nel disordine, rimorchia giovani uomini e non paga le bollette dell’elettricità. Poi lei incontra Umberto (Massimiliano Gallo), un ingegnere divorziato che vuol prendere lezioni di piano e la cose sembrano prendere un’altra piega, proprio mentre Bruno incrocia Arianna (Federica Sabatini), la giovane e affascinante cantante e chitarrista del gruppo che li sostituisce nel locale.

Nonostante gli immancabili cliché, la sceneggiatura firmata dalla regista con Marco Borromei, Anna Zagaglia e la supervisione di Federica Pontremoli (Habemus Papam [+leggi anche:
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intervista: Nanni Moretti
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), scorre piuttosto sicura nel tratteggiare con qualche sfumatura questo edipico rapporto madre-figlio. La regia è lucida e ha guizzi di originalità e la fotografia di Giuseppe Chessa gioca con i toni accesi del rosso blu e verde per rendere l’atmosfera pop. Le musiche e canzoni originali di Matteo Buzzanca sono di qualità e le performance sono vere e non in playback (la regista, oltre che al Centro sperimentale di cinematografia di Roma è diplomata anche al conservatorio e sembra conoscere il mondo della musica) , tanto da rimandare a Nico, 1988 [+leggi anche:
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intervista: Susanna Nicchiarelli
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di Susanna Nicchiarelli (vincitore di Orizzonti a Venezia l’anno scorso), in cui la danese Trine Dyrholm impersonava la musa dei Velvet Underground cantando coraggiosamente in prima persona. La brava Barbora Bobulova non aspira al ruolo della rocker maledetta, che non le si addice, semplicemente a quello della ex popstar un po’ pasticciona. Il problema è che alla Mostra è incappata in una concorrenza letale: non solo di Natalie Portman, popstar in Vox Lux di Brady Corbet  con colonna sonora firmata dalla celebre cantautrice australiana Sia, ma addirittura della megastar Lady Gaga, che si esibisce in A Star Is Born di Bradley Cooper. 

Prodotto da CSC Production con RAI Cinema con il contributo del MIBACT – Direzione Generale Cinema, Saremo giovani e bellissimi è distribuito all’estero da Rai Com. Nelle sale italiane il 20 settembre.

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