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SALONICCO DOCUMENTARI 2024

Recensione: Stray Bodies

di 

- Il primo documentario di Elina Psykou parte per un pellegrinaggio traumatico in Europa, seguendo quattro donne sugli spinosi sentieri del cosiddetto "turismo medico"

Recensione: Stray Bodies

Un film che mette in discussione concetti, piuttosto che fornire risposte preconfezionate, è sempre qualcosa di prezioso, ma nel suo stimolante documentario Stray Bodies [+leggi anche:
trailer
intervista: Elina Psykou
scheda film
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, Elina Psykou fa un ulteriore passo avanti, promuovendo un dibattito approfondito tra posizioni polarmente opposte. A Malta si dovrebbero imporre leggi sull'aborto e in Italia si dovrebbero autorizzare le procedure in vitro per le donne single? L'eutanasia può essere considerata un diritto umano universale? I feroci oppositori si scontrano indirettamente, sul piano religioso, scientifico e semplicemente umanistico, attraverso l'uso del montaggio in un'ambientazione un po' surrealista, saltando tra ospedali, aeroporti, chiese e spazi privati.

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Non è un caso che la locandina di Stray Bodies, con una donna crocifissa in bella mostra, abbia scatenato disordini davanti all'emblematico cinema Olympion del Festival del documentario di Salonicco, dove il film ha appena avuto la sua prima mondiale nel Concorso Internazionale. Si tratta di argomenti sui quali non si potrà mai raggiungere un consenso unanime.

Quattro donne europee percorrono gli spinosi sentieri del cosiddetto "turismo medico" alla ricerca dell'autonomia del proprio corpo e della realizzazione dei loro desideri più profondi. La giovane maltese Robin cerca di interrompere una gravidanza indesiderata nata da un'avventura di una notte. Le italiane Katarina e Gaia, nubili, cercano la fecondazione assistita per realizzare le loro aspirazioni di maternità, rivolgendosi ai servizi sanitari in Grecia a causa delle restrizioni legali nel loro Paese. Contemporaneamente una donna greca, dopo aver assistito agli agonizzanti ultimi giorni della madre, verifica le opzioni di eutanasia in Svizzera come mezzo per affrontare il suo trauma e trovare conforto nella possibilità di una morte pacifica quando arriverà la sua ora. Tra le loro riflessioni ed esperienze condivise, si aggiungono i punti di vista di vari esperti, senza lasciare nessuna verità in sospeso. Questa narrazione serve a ricordare che l'aborto, nonostante il suo concetto liberatorio, è sempre una decisione difficile per le donne, e alcuni medici possono sentirsi in conflitto o personalmente inorriditi nel praticarlo. La fecondazione in vitro, sebbene apparentemente innocua, può comportare l'applicazione di principi eugenetici per selezionare gli embrioni "migliori". Allo stesso modo, anche se l'eutanasia può alleviare la sofferenza, rimane un senso di mancanza d'anima percepito nel pragmatismo della procedura - qualcosa che non è esplicitamente discusso nel film, ma è più una sensazione che si insinua tra le inquadrature.

Democrazia significa aprire la strada a tutti i tipi di opinioni, non importa se "giuste" o "sbagliate", e Psykou, in quanto erede dell'antica cultura che ha portato il concetto di democrazia in Europa, lo difende con orgoglio. A questo proposito, Stray Bodies è tutt'altro che un film attivista, poiché ammette dichiarazioni controverse da parte di persone sia di destra che di sinistra, spingendo gli spettatori a ulteriori riflessioni e lasciando che si formino un proprio punto di vista. Inoltre, nonostante il film sembri suggerire che tutte queste procedure mediche speciali dovrebbero essere introdotte come un diritto umano universale, l'autore non chiude gli occhi sul fatto che l'interferenza con le leggi naturali è altamente monetizzata e che sono coinvolti seri interessi commerciali. Sebbene il diritto di ognuno di decidere in merito al proprio corpo sia innegabile nell'odierna società prevalentemente laica, il lusso di esercitare questo diritto ha comunque un prezzo elevato.

Stray Bodies è prodotto dalla greca Jungle Films, dalla svizzera Contrast Film, dall'italiana Doclab e dalla bulgara Red Carpet, in coproduzione con Anemon, Frenel, Long Run Productions, ΕRΤ e RSI - Radiotelevisione Svizzera. Cinephil si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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