Il Certain Regard di Cannes viaggia sulla scia di giovani talenti
- Nel programma della sezione spiccano i film di Roberto Minervini, Ariane Labed, Laetitia Dosch, Boris Lojkine, Konstantin Bojanov, Halfdan Ullmann Tøndel, Julien Colonna e Louise Courvoisier
Somalia, Zambia, Arabia Saudita, Vietnam, India, Giappone, Cina, Norvegia, Grecia, Italia, Svizzera e Francia: è questa la mappa geografica dei 15 film selezionati nel programma di Un Certain Regard, presentato oggi assieme al resto della Selezione Ufficiale (vedi articolo) del 77mo Festival di Cannes (14-25 maggio).
Questa vetrina di talenti emergenti (con sei opere prime in cartellone) comprende comunque alcuni nomi affermati, come l'italiano Roberto Minervini (apparso a Cannes nella Selezione Ufficiale con i suoi documentari nel 2013 e nel 2015, e in concorso a Venezia nel 2018), che sarà in gara con il suo primo lungometraggio drammatico The Damned, il francese Boris Lojkine (apprezzato alla Settimana della Critica 2014 e in Piazza Grande a Locarno 2019) con L’histoire de Souleymane, il bulgaro Konstantin Bojanov (rivelatosi alla Semaine de la Critique 2011) con il suo film indiano The Shameless (notizia) e la britannico-zambiana Rungano Nyoni (scoperto alla Quinzaine nel 2017) con On Becoming a Guinea Fowl.
In programma anche due lungometraggi d'esordio di note attrici europee, con September Says della franco-greca Ariane Labed (vincitrice della Coppa Volpi a Venezia per Attenberg [+leggi anche:
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scheda film], vista di recente in Le Vourdalak [+leggi anche:
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scheda film] e all'IFFR di quest'anno in Swimming Home [+leggi anche:
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scheda film], e già selezionata per la Quinzaine con il suo primo cortometraggio Olla) e Le procès du chien della franco-svizzera Laetitia Dosch (candidata al César 2018 come miglior attrice emergente per Jeune femme [+leggi anche:
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Da segnalare per il Vecchio Continente anche i debutti nel lungometraggio del norvegese Halfdan Ullmann Tøndel (Armand - vedi articolo), della francese Louise Courvoisier (Vingt Dieux) e del suo connazionale Julien Colonna (Le Royaume).
Questa selezione, che molto probabilmente verrà completata in seguito (in particolare con il film di apertura), ha aperto le porte anche all'indiana Sandhya Suri (Santosh), al giapponese Hiroshi Okuyama (My Sunshine), al vietnamita Minh Quý Truong (Viet and Nam), al somalo Mo Harawe (The Village Next to Paradise), al saudita Tawfik Alzaidi (Norah) e al cinese Guan Hu (Black Dog).
I film selezionati:
Norah - Tawfik Alzaidi
The Shameless - Konstantin Bojanov
Le Royaume - Julien Colonna (Francia)
Vingt Dieux – Louise Courvoisier (Francia)
Le procès du chien - Laetitia Dosch (Svizzera/Francia)
Black Dog – Guan Hu
The Village Next to Paradise – Mo Harawe
September Says – Ariane Labed
L’histoire de Souleymane – Boris Lojkine (Francia)
The Damned – Roberto Minervini (Italia/Stati Uniti/Belgio/Canada)
On Becoming a Guinea Fowl – Rungano Nyoni
My Sunshine - Hiroshi Okuyama
Santosh - Sandhya Suri
Viet and Nam - Minh Quý Truong
Armand - Halfdan Ullmann Tøndel
(Tradotto dal francese)
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