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FILM / RECENSIONI Italia

Recensione: Mani nude

di 

- Dopo Non odiare, Mauro Mancini ritrova Alessandro Gassmann in un film feroce che si immerge in un giro di combattimenti clandestini e che parla di colpa, vendetta e perdono

Recensione: Mani nude
Francesco Gheghi e Alessandro Gassmann in Mani nude

“A volte capita di incontrare le persone sbagliate. Stanotte è toccato a te”. Un ragazzo viene rapito all’uscita di una discoteca e, poco dopo, viene scaraventato dentro un camion in movimento, dove al buio dovrà lottare contro uno sconosciuto, senza esclusione di colpi, e senza sapere il perché. Sa solo che a uscir vivo da quel camion potrà essere soltanto uno dei due. Vincere la sfida significherà avere salva la pelle, quindi, ma anche non poter tornare più indietro: “La tua vecchia vita non c’è più. Ora sei un cane”. Mani nude di Mauro Mancini, in sala dal 5 giugno con Medusa Film dopo l’anteprima lo scorso ottobre alla Festa del cinema di Roma nella sezione Grand Public e il passaggio in questi giorni al Milano Film Festival fuori concorso, è un film feroce che si immerge in un giro di combattimenti clandestini e che parla di colpa, vendetta e perdono attraverso la storia di due uomini diversamente disperati che hanno un conto in sospeso.

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All’inizio sembra che Davide (Francesco Gheghi) sia stato scelto per caso, fra tanti. Molto più avanti scopriremo che non è così, ma nel frattempo, in tutta la prima parte del film, vediamo il giovane protagonista sprofondare in un inferno che ha le forme di una nave cargo e il volto di Minuto (Alessandro Gassmann), il suo carceriere, che comincia ad allenarlo senza pietà ai combattimenti estremi. Sulla nave ci sono altri uomini, suddivisi tra “cani grandi” e “cani piccoli”, addestrati ad uccidere e pronti al prossimo combattimento a suon di scommesse. È una visione a tratti difficile da sostenere: botte, sangue, volti sfigurati, a un certo punto ci si chiede se sia necessario indugiare così tanto sulla rappresentazione della violenza fine a se stessa. Mancini, qui al suo secondo lungometraggio dopo Non odiare [+leggi anche:
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(che pure indagava il senso di colpa, e sempre con Alessandro Gassmann), adatta liberamente l’omonimo romanzo di Paola Barbato, Premio Giorgio Scerbanenco 2008. Guarda al noir d’autore, ritrae personaggi disumanizzati, alle prese con le conseguenze delle proprie azioni. “Prima di finire qui ho fatto una cosa orribile”, confessa Davide dopo aver vinto l’ennesimo incontro. Il ragazzo comincia a pensare di meritarsi quella condizione. Ma salvarsi è possibile?

A una prima parte adrenalinica e violenta, segue una seconda parte del film più emotiva, che si apre alla speranza, in cui lo scenario cambia completamente e fa la sua comparsa una giovane donna, Eva (Fotinì Peluso), la possibilità di una nuova vita. L’improvviso cambio di registro può spiazzare, ma è qui che finalmente si ricompone il puzzle ed emerge il filo nascosto che lega Davide a Minuto, ora complici in un tentativo di redenzione. Ma il passato li raggiungerà di nuovo, e il cerchio (rappresentato visivamente dal camion che gira in tondo) dovrà in qualche modo chiudersi. Francesco Gheghi (miglior attore nella sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia 2024 per il suo ruolo in Familia [+leggi anche:
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) si conferma uno degli interpreti più versatili della sua generazione. Nel cast anche l’esordiente al cinema Paolo Madonna, il veterano Renato Carpentieri e Giordana Marengo (vista nella serie Netflix La vita bugiarda degli adulti) in un ruolo piccolo ma molto significativo, che in pochi istanti tocca un altro tema importante, quello del consenso quando si tratta di rapporti sessuali.

Mani nude è prodotto da Eagle Original Content, Pepito Produzioni e Movimento Film con Rai Cinema e venduto all’estero da Vision Distribution.

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