Il rilancio di Cinecittà, tra l’Europa e Hollywood
- Approvato il nuovo piano industriale dell’a.d. Manuela Cacciamani che aumenta del 60% la capacità produttiva, per competere anche nei segmenti emergenti delle produzioni digitali e ibride

Dopo l’emergenza finanziaria delineatasi l’anno scorso, con le dimissioni dell’allora amministratore delegato Nicola Maccanico, Cinecittà SpA riparte, realizzando nuovi teatri di posa e ospitando grandi produzioni. Il Piano Industriale 2025-2029, presentato dall’attuale a.d. Manuela Cacciamani e approvato la scorsa settimana dal consiglio di amministrazione, disegna una nuova fase industriale solida e in espansione per affrontare le sfide di un mercato in trasformazione, le richieste del settore audiovisivo globale, e consolidare l’iconicità del brand a livello internazionale.
“Non stiamo solo costruendo nuovi studi – dichiara Cacciamani –, stiamo ridefinendo cosa significa produrre cinema in Europa. Cinecittà deve diventare una macchina che lavora a pieno regime, ogni giorno, con l’eccellenza come standard minimo. Non ci interessa solo partecipare: vogliamo guidare il gioco”. E aggiunge: “Non possiamo costruire il futuro del cinema se non valorizziamo chi, ogni giorno, gli dà forma con mani, idee e competenze. Il capitale umano di chi lavora a Cinecittà non è una risorsa: è la nostra identità”.
Il core business resta l’accoglienza e il supporto alle grandi produzioni audiovisive. In sintesi, il piano strategico si impegna – grazie agli investimenti del PNRR – a portare a termine entro giugno 2026 il progetto di realizzazione di 5 nuovi teatri di posa e la ristrutturazione totale di 4 teatri altamente tecnologici, così da passare dai 20 attuali ai futuri 25, che porteranno a un incremento del 60% della capacità produttiva. Cinecittà investe nel rafforzamento della propria offerta tecnologica nel virtual production grazie al Virtual Stage attivo nel Teatro 18, uno dei più grandi teatri per riprese virtuali d’Europa, e al potenziamento del polo di post-produzione audio-video.
Un’espansione che consolida Cinecittà come il principale distretto italiano per la produzione audiovisiva e uno dei più completi d’Europa, pronto ad accogliere produzioni complesse, innovative e di rilievo internazionale. Il piano prevede di consolidare le partnership con le principali major globali, le collaborazioni con i produttori esecutivi italiani e una forte sinergia con le associazioni di categoria a supporto delle produzioni domestiche. La conferma del Tax credit internazionale al 40%, tra i più competitivi al mondo, punta a favorire l’attrattività degli studi per le produzioni estere.
È stato inoltre anticipato l’inserimento di nuove figure professionali, in particolare nel settore scenografico, e la formazione del personale e l’attivazione di stage per affrontare l’evoluzione del mercato con competenze aggiornate, incluso il corretto utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Cinecittà proseguirà nelle iniziative avviate con il progetto ReGeneration, puntando sulla carbon neutrality e offrendo linee guida di sostenibilità per le produzioni.
Dopo una stagione difficile a causa degli scioperi di attori e sceneggiatori a Hollywood e gli incendi di Los Angeles, Cinecittà ha ospitato negli ultimi mesi negli Studios di Via Tuscolana il thriller fantascientifico anglo-americano White Mars di Martin Owen, mentre The Resurrection of the Christ di Mel Gibson, occuperà a lungo il nuovo Teatro 22. Anche Ridley Scott ha scelto Cinecittà per il suo prossimo progetto, The Dog Stars. Gli Studi accoglieranno inoltre la produzione di Roma Elastica del regista francese Bertrand Mandico, con Marion Cotillard e Alba Rohrwacher, una coproduzione tra la francese Atelier de Production, e le italiane Redibis Film e Dugong Films. Non ancora annunciati, sono in preparazione nuovi progetti di Disney, Universal e Fox Nation. I laboratori di Cinecittà sono stati utilizzati per la post-produzione di Better Man, il biopic su Robbie Williams, Emilia Perez [+leggi anche:
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