12/05/2005

La 44ma edizione della Semaine Internationale de la Critique ha preso il via con la proiezione in apertura del primo lungometraggio di Thierry Jousse: Les invisibles. Accolto non all'unanimità dal pubblico in sala, il film dell'ex caporedattore dei Cahiers du cinéma racconta la ricerca musicale e amorosa di Bruno, interpretato da un Laurent Lucas che ancora una volta riesce a rendere simpatico un personaggio che non lo è affatto. Vivendo in un universo ossessivo, questo creatore di musica elettronica sempre alla ricerca di suoni, ascolta i vicini, registra i movimenti delle foglie, i cigoli delle porte, esperimenta qualsiasi rumore e sopratutto si connette a una linea telefonica di incontri sulla quale si accavallano decine di voci diverse. E' così che conosce Lisa, una donna che incontra regolarmente in un hotel per degli incontri sessuali nell'oscurità che Bruno registra di nascosto. Poi Lisa scompare e Bruno la cerca disperatamente nei luoghi per scambisti, alternando la ricerca alla registrazione di un disco per conto di un etichetta. Parabola sul caos del processo creativo, Les Invisibles esplora con precisione il mondo chiuso della musica elettronica e i problemi di comunicazione del protagonista. Qualche coup de théâtre di troppo con Michael Londsdale come protagonista oscura la buona impressione iniziale lasciata da questo film di Thierry Jousse, che è candidato alla Caméra d'Or, ma che non è in concorso alla Semaine de la Critique.

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Prodotto da Les Productions Bagheera, Les Invisibles è stato realizzato con un udget di 1,91 milioni di euro, un anticipo sull'incasso del CNC di 420 000 euro, una opzione di Canal + e con il sostegno della Région Centre. Le vendite sono affidate a Wide Management.

(Tradotto dal francese)