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VENEZIA 2005 Concorso

Vers le Sud: amori neri e dollari bianchi

di 

"Le buone maschere sono mischiate a quelle cattive, ma tutti portano una maschera". In lizza, stamattina, in competizione ufficiale alla Mostra, che lo aveva rivelato nel 2001, nella sezione parallela con il suo terzo lungometraggio A tempo pieno, il regista francese Laurent Cantet ha piazzato la sua quarta opera, Vers le Sud [+leggi anche:
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scheda film
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, sotto il segno dell'ambiguità e dell'insondabile. Avvicinando senza tabù il tema del turismo sessuale delle donne occidentali ai Caraibi, negli anni '70, il regista fa emergere lentamente il vero tema del film: una ricerca d'amore inaccessibile. E, in secondo piano, sviluppata da brevi sequenze sempre misteriose, punta alla complessità della pericolosa situazione politico-sociale che regna ad Haiti. Sviluppandosi al ritmo languido del clima tropicale e delle sue paradisiache spiagge, questa sottile sceneggiatura a doppio fondo, scritta da Laurent Cantet e dal suo complice abituale Robin Campillo (dal romanzo di Dany Laferrière) ha lasciato meditabondi la stampa e i professionisti presenti. Reazioni a mezze tinte bene allineate al malessere diffuso instillato dal film, che si completa con la partenza di queste turiste del cuore, ribattezzate "quelle che non muoiono mai" dagli autoctoni che non hanno una simile fortuna.

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Lavorando sul confine che separa i cliché sul paradiso tropicale e la dura realtà quotidiana degli abitanti, Vers le Sud racconta l'amore di due donne anglosassoni ormai mature per il giovane e bell'haitiano Legba (Ménothy Cesar), che vive della vendita delle sue attrattive. Interpretato da Charlotte Rampling, falsa caustica, e Karen Young ingenua e priva di complessi, le due occidentali si lasciano andare ad una competizione sotterranea - che le aiuterà a scoprirsi - per ottenere l'esclusiva sull'uomo, che si lascia trascinare, col sorriso e senza commenti, verso un letto o un altro. Ma Laurent Cantet non si accontenta di ritrarre questo spazio utopico in cui gli occidentali cercano orgasmi, una comunicazione più semplice (con Louise Portal a completare il trio femminile), un amore romantico o ancora potere sugli altri. Il regista riesce assai bene a porsi in silenzio a fianco degli haitiani, che trovano presso queste ricche benefattrici un benessere per loro impossibile aldilà dell'hotel, nel clima di morte e violenza che domina Haiti. Senza giudicare né gli uni né gli altri, e guardandosi bene da spiegazioni semplicistiche, il regista francese porta avanti, con Vers le Sud un percorso cinematografico di grande coerenza incentrato su quella che chiama "la ricerca di un luogo che non esiste".

Prodotto da Haut et Court, che si occuperà di distribuire il film in Francia dal 22 febbraio 2006, Vers le Sud ha beneficiato di un budget di 5 milioni di euro. Coprodotto insieme al Canada, è stato sostenuto inoltre da France 3 Cinéma, con 800mila euro (dei quali una metà di coproduzione e l'altra di prevendita). Venduto all'estero dalla società francese Celluloïd Dreams, il film uscirà anche in Italia per Mikado.

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(Tradotto dal francese)

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