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EVENTI Francia

Art et Essai: 50 candeline per l'AFCAE

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1024 cinema, 1991 schermi e 52,3 milioni di spettatori nel 2004: il circuito di cinema d'essai rappresenta il 48% degli stabilimenti cinematografici, oltre un terzo degli schermi e un quarto delle presenze in sala in Francia. Profondamente radicate nel territorio, le sale raggruppate sotto l'egida dell'Association Française des Cinémas d'art et d'Essai (AFCAE), che festeggia quest'anno 50 anni, permette alla diversità culturale di esprimersi e fa della Francia il paese cinefilo numero uno. Scoperta dei giovani talenti, attenzione agli autori, sostegno alle opere più fragili: i cinema Art et Essai contribuiscono in gran parte alla diffusione del cinema europeo (raccogliendo il 50% degli spettatori contro il 34 degli altri cinema francesi). Nel 2003 il film Good Bye Lenin [+leggi anche:
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intervista: Wolfgang Becker
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è stato visto per il 63% nelle sale d'essai, Dogville [+leggi anche:
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di Lars von Trier per oltre il 50% e La meglio gioventù [+leggi anche:
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di Marco Tullio Giordana per oltre il 90%. Stesso percorso di I lunedì al sole (72%) e Ma vie sans moi [+leggi anche:
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(60%), di Noi Albinoi di Dagur Kari (65%), di Kitchen stories di Bent Hamer (84%) e Hic (de crimes en crimes) dell'ungherese György Pálfi (71%).

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Motivata dalla distribuzione di film indipendenti e dalla circolazione delle opere, l'AFCAE sostiene una trentina di film all'anno nel quadro d Actions Promotions. Il listino 2005 comprende Le Cauchemar de Darwin dell'austriaco Hubert Sauper (uscito il 2 marzo), L'enfant [+leggi anche:
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intervista: Luc & Jean-Pierre Dardenne
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dei Dardenne (19 ottobre) e J'ai vu tuer Ben Barka del francese Serge Le Péron (2 novembre). L'AFCAE è impegnata da 50 anni anche nel sostegno dei film per bambini e nella diffusione del patrimonio cinematografico. Delle azioni a tutto campo che meritano i festeggiamenti da ottobre 2005 a marzo 2006 (Il programma), iniziati ieri in presenza del ministro della Cultura Renaud Donnedieu de Vabres e col sostegno di registi come Pedro Almodovar, Costa Gavras, Tonie Marshall e Bertrand Tavernier.

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(Tradotto dal francese)

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