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BERLINALE 2006 Belgio

Tutto un panorama al Forum

di 

Il Belgio si era fatto notare l'anno scorso al Panorama con Ultranova [+leggi anche:
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. Quest'anno Berlino accoglie cinque tra produzioni e coproduzioni belghe, la maggior parte delle quali al Forum.

Con Là-Bas (Down There), la celebre Chantal Akerman ritorna al documentario dopo l'escursione nella fiction con Demain, on déménage. Un film girato in un appartamento di Tel Aviv e un racconto in cui la regista rifiuta di dare un punto di vista sul conflitto in Medio Oriente (questione difficile, viste le sue origini: "era troppo evidente - Israele e me, Chantal Akerman") per creare uno spazio reversibile, in cui il "laggiù" designa il "qui". Prodotto con i francesi di AMIP, che curano anche le vendite, Là-Bas è realizzato dai belgi di Paradise Films. Congo River di Thierry Michel (Mobutu, Roi du Zaïre o Iran, sous le voile des apparences) è l'altro documentario belga al Forum, una coproduzione franco-belga di Les Films de la Passerelle. Ma si può contare anche Amos Gitaï e il suo News From Home, sostenuto dai belgi di Artémis Productions.

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Ma forse il Belgio si farà notare con nomi meno conosciuti, perché il Forum presenta anche Combat di Patrick Carpentier, ultima parte di una trilogia intitolata "L'irregolarità dello strappo" (iniziata coi mediometraggi God is A Dog e Les 9 Mardis). L'eclettico Patrick Carpentier viene dal teatro, dalla musica e dalla scena e lavora da qualche anno su film intimi e sperimentali. E questo lungometraggio, dopo il documentario La peur tue l'amour, nel 2003, è anche il secondo film prodotto dalla società Thank You & Good Night. Al Kinderfilmfest Sophie Schoukens esordisce con Alice ou la vie en noir et blanc, film autoprodotto attraverso la sua società Sophimages.

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(Tradotto dal francese)

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