Si apre il sipario, irrompe l’Europa
E’ il momento della tradizionale migrazione degli addetti dell’industria del cinema verso la Croisette per la 59/a edizione del Festival di Cannes (17 – 28 maggio) che si aprirà stasera con l’attesissimo Il Codice da Vinci . Con i suoi decor, dal Louvre alla Scozia e con il suo cast internazionale che include i francesi Audrey Tautou e Jean Reno, i britannici Ian McKellen, Paul Bettany e Alfred Molina (di origine italo-spagnola), e il tedesco Jürgen Prochnow al fianco di Tom Hanks, questo film d’apertura offrirà un assaggio del gusto europeo che contraddistinguerà questa edizione. Altri esempi? La Versailles di Marie-Antoinette di Sofia Coppola, la coproduzione britannica Fast Food Nation dell’americano Richard Linklater, e il film collettivo Paris, je t’aime che inaugurerà domani la selezione Un Certain Regard.
Secondo il direttore artistico del festival, Thierry Frémeaux, "con i suoi autori in concorso (Almodovar, Moretti, Kaurismäki, Loach), l’Europa ricorda al mondo di avere un cinema di prima grandezza. E da qualche anno, si sente alzarsi un vento dell’est: Polonia, Ungheria, Romania, Lituania sono di nuovo presenti. Troviamo anche al Certain Regard film provenienti da Scozia, Norvegia, Italia, Spagna ". Ma anche Germania e Scandonavia sono presenti. Molto in disparte quest’anno, l’Asia ha lasciato campo libero alle prtoduzioni e coproduzioni del vecchio continente che hanno occupato 15 dei 20 posto del concorso con nuovi autori come Paolo Sorrentino, Andrea Arnold, Lucas Belvaux, Pedro Costa e Xavier Giannoli. E le sezioni parallele hanno seguito la tendenza includendo 13 produzioni e due coproduzioni europee sui 22 titoli selezionari alla Quinzaine des réalisateurs, e nove lunometraggi su 11 (5 dei 7 film in concorso) alla Semaine de la Critique. Resta ora da provare che tutta questa presenza (in particolare dei film francesi) sia sinonimo di qualità.
Concorso
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Fuori concorso
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(Tradotto dal francese)
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