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LEGISLAZIONE Europa

Direttiva Bolkestein: il cinema belga in allarme

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Sostenuti dal ministro della Cultura e degli Audiovisivi della Comunità Francese, Fadilaa Laanan, i professionisti dell’industria belga del cinema (registi, produttori e distributori) hanno lanciato un appello ai deputati europei, chiedendo loro di mobilitarsi per la Direttiva Bolkestein. Adottata il 15 febbraio scorso dagli eurodeputati, questa direttiva che mira a moderare in Europa la libera circolazione dei servizi (leggi la news) escludeva dal proprio campo di applicazione il settore del cinema e degli audiovisivi. Il 29 maggio, la versione avallata dai ministri dell’Economia è cambiata: il termine "cinema" è stato rimpiazzato con quello di "servizi cinematografici". Al momento senza spiegazioni.

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Il ministro Laanan è allarmato: "Ci chiediamo se ci sia una volontà da parte della Commissione europea e della presidenza austriaca di escludere tutto il settore cinema dal campo della direttiva ". In altri termini, alcune industrie del cinema rischiano di trovarsi sottoposte alla direttiva, soprattutto le società di post-produzione. E attraverso di esse, anche i contributi statali.

Da qui deriva l’inquietudine dei professionisti: "Fare un film, è tutta un’altra cosa rispetto a parlarne unicamente in termini economici. E dall’oggi al domani diventerebbe molto più complicato per un regista lavorare con dei tecnici polacchi" ha dichiarato Stephan Liberski, il regista di Bunker Paradise [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Stefan Liberski
scheda film
]
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(Tradotto dal francese)

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