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VENEZIA 2006 Concorso

Daratt, la stagione arida dell’odio

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Cosa c’è di più necessario, in un paese africano, del pane? Di chi il pane lo impasta con arte, lo cuoce e lo distribuisce ogni giorno? Ma se dietro quell’uomo generoso e un po’ burbero, che regala le sue baguettes ai bambini più poveri che stazionano davanti alla sua bottega, si nascondesse un feroce assassino, un ex criminale di guerra?

In un Ciad contemporaneo, dilaniato dall’odio, dopo che il governo ha amnistiato i criminali di una guerra civile che ha fatto 40mila vittime, il giovane Atim parte alla ricerca dell’uomo che ha barbaramente ucciso suo padre quando lui non era ancora nato, e si trova davanti un panettiere, un individuo alla spasmodica ricerca di redenzione e riscatto. Utilizzare la pistola che il nonno gli ha consegnato contro quell’uomo oppure dimenticare, perdonare, guardare avanti? Il 45nne Mahamat-Saleh Haroun, studi di cinema a Parigi e di giornalismo a Bordeaux, già premiato alla Mostra nel 1999 per la sua opera prima Bye Bye Africa, firma un film drammatico ed affilato, che appare come un paesaggio dopo la tempesta, interpretato in maniera sublime da Youssouf Djaoro (possiamo sperare in un premio all’attore?).

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“Ero in Ciad durante la guerra civile, e con questo film ho voluto interrogarmi sul male”, dice Haroun. “L’aguzzino può essere il nostro vicino di casa, ognuno di noi ha il suo lato diabolico, e ognuno può superarlo con un lavoro di coscienza. La tragedia della guerra civile è che non finisce mai, la sete di vendetta ci divora. Per questo bisogna superare l’odio”.

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, come altri film in questo festival, fa parte del New Crowded Hope festival di Vienna, ed è prodotto dal regista Abderrahmane Sissako (“fare il produttore di questo film è stato un atto di condivisione”, dice a Cineuropa) per la francese Chinguitty Films e la Goi-Goi Productions dello stesso Haroun, in coproduzione con Diana Elbaum e Sébastien Delloye (Entre Chien et Loup, Belgio), Illuminations Films (UK) Arte France Cinéma, con la partecipazione di Fonds Sud Cinema CNC, il ministero degli Affari esteri francese, e il supporto Fonds Images Afrique e La Coopération belge au Développement – DGCD, Service public fédéral des Affaires étrangères del Belgio, la Città di Vienna e il Centre du Cinema e de l’Audiovisuel de la Communauté française de Belgique et des télé distributeurs wallons, con la partecipazione di Canal + e in associazione con Sofica Soficinèma2 e Tèlè-chad. Il budget è di 1.500.000 euro.

“Ho incontrato Haroun a Rotterdam”, ci spiega la produttrice belga Diana Elbaum, “e la mia è stata per prima cosa una scelta personale. Per quanto riguarda il sostegno della comunità francese in Belgio, voglio sottolineare che è stato fondamentale l’elemento della ricerca qualitativa, prima di quella semplicemente commerciale”.

Il film verrà presentato ad ottobre in Chad. Le vendite sono affidate a Pyramide International.

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