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VENEZIA 2006 Concorso

L'America è un fiume di latte

di 

Emanuele Crialese preferisce il mito al realismo "perché lascia più spazio all'immaginazione". Ma le immagini degli umilianti test di intelligenza a cui i funzionari dell'immigrazione americani sottoponevano italiani, greci, francesi, spagnoli nel suo film in concorso a Venezia NuovoMondo (The Golden Door) [+leggi anche:
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La famiglia siciliana che il regista di Respiro [+leggi anche:
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accompagna nel suo viaggio fino alla "golden door" di Ellis Island - isolotto di fronte a Manhattan che dal 1894 fu la prima tappa per oltre quindici milioni di immigrati -, rappresenta probabilmente l'emancipazione e l'affrancamento dalle proprie radici ingombranti e ha molto di autobiografico (Crialese è di origine siciliana e a 26 anni è andato a lavorare negli States). Ma è anche vero che il regista ha passato un anno a studiare i documenti e le procedure che venivano applicate durante i primi vent'anni del 900 a Ellis Island. Non semplice luogo di accoglienza e smistamento, ma "vero e proprio laboratorio-archivio" in cui veniva applicata quella "scienza dell'eugenetica" che ha rappresentato un meccanismo di persecuzione e di discriminazione finalizzato alla normalizzazione della nazione (in quegli anni, negli USA, sono fiorite numerose le leggi sull'immigrazione e sul matrimonio, le politiche di sterilizzazione forzata applicate ai soggetti bollati come "degenerati" e "improduttivi").

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Dunque Storia e trasformazione personale in un film che parte dalle immagini di un Sicilia di inizio secolo retrograda e in balìa delle superstizioni, in cui i colori della terra e della pietra si confondono con gli uomini. Si sposta poi sull'Oceano, durante le quattro settimane di navigazione in "steerage", depositi adibiti a dormitorio, senza servizi igienici. Per approdare nell'"isola delle lacrime", l'ultimo passo verso il Nuovo Mondo.

Il fiume di latte in cui i protagonisti del film (Charlotte Gainsbourg e Vincenzo Amato) sognano di nuotare è il liquido amniotico di un'America Grande Madre capace di nutrire tutti i suoi figli adottivi, ma è soprattutto la corrente inarrestabile che spinge gli uomini a cercare il nuovo, abbandonando terre infertili, sfuggendo arcane presenze, rigenerando se stessi.

Il film, che esce il 22 settembre in Italia con 01 Distribution, è prodotto dal francese Alexandre Mallet-Guy per Memento Films e l'italiano Fabrizio Mosca per Titti Film, con Rai Cinema, lo stesso Crialese e il contributo del MiBAC (direzione generale per il Cinema del ministero per i Beni e le Attività culturali). Le vendite internazionali sono affidate alla francese Wild Bunch.

L'idea di NuovoMondo è nata tanti anni fa, quando Robert Chartoff (produttore di Martin Scorsese), consegnò 5mila dollari a Crialese per scrivere una sceneggiatura. Da allora lo script ha avuto otto diverse versioni prima di approdare alla produzione franco-italiana. Dopo 4 settimane di riprese in Sicilia, la troupe si è spostata in Argentina, dove è stata ricreata Ellis Island nell'Hotel degli Immigrati del porto di Buenos Aires, un edificio fatiscente in cui riecheggiano vecchi ricordi. Ma questa è un'altra storia.

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