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FESTA DI ROMA Extra

Faute a Fidel, Julie Gavras alla riscoperta dell'infanzia

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E' un gran bell'esordio collettivo al femminile il sorpendente Faute a Fidel [+leggi anche:
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di Julie Gavras, presentato nella sezione Extra della "Festa di Roma": Non solo debutto nel lungometraggio per la figlia del regista Constantin Costa Gravras, ma anche adattamento del primo romanzo di Domitilla Calamai interpretato dall'esordiente Nina Karvel - scelta al casting tra 400 candidate - e prima produzione per Silvie Pialat nelle vesti di "executive".

Dopo aver lavorato come assistente alla regia per i film del padre e di Claire Devers, Julie Gavras si è fatta notare nel 2001 con Le Corsaire, Le Magicien, Le Voleur un documentario sui bambini delle scuole elementari che studiano cinema. Con La Faute à Fidel, torna di nuovo sull'infanzia raccontando la storia di Anna (Nina Kervel), una piccola di 9 anni che vive serena con la sua famiglia, fra Parigi e Bordeaux fino a quando verso il 1970, nel giro di un anno, la sua esistenza sarà sconvolta dalla svolta radicale nell'esistenza dei genitori (interpretati da Julie Depardieu, altra figlia d'arte, e da Stefano Accorsi).

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L'attore italiano è qui nel ruolo di una sorta di hidalgo spagnolo traslocato in terra di Francia, scappato dalla ricca famiglia franchista e alla scoperta tardiva del '68 e del comunismo, del Cile di Allende e dell'anticlericalismo. Coordinate del perfetto rivoluzionario che perdono di senso dal punto di vista di una bambina di nove anni, che vede solo disagi nel rinunciare all'ora di religione, a una bella villa con giardino o alla baby sitter di fiducia. Tutta colpa di Fidel e dei comunisti, le dice la tata cubana: Anna inizia così a lottare la sua piccola "battaglia anti-rivoluzionaria" contro i genitori e i loro amici "barbudos" - cileni, vietnamiti e greci esuli a Parigi - che invadono il già piccolo appartamento. Si innescherà un confronto serrato dentro le mura domestiche, con scene spesso ironiche altre volte tenere o toccanti, utile alla crescita di tutta la famiglia.

E se nel romanzo della Calamai questa crisi di famiglia portava dritto alla separazione, il film termina prima lasciando anzi allo spettatore un filo di speranza. La storia è raccontata unicamente dal punto di vista di Anna, che guarda le stranezze dei genitori con gli occhi innocenti ma anche terribilmente spietati dei bambini. "Mi interessava - ha raccontato Gavras - proprio mostrare l'effetto che può avere su una bambina lo sconvolgimento nella vita dei genitori per dei buoni ideali". Prodotto da Les Films du Worso, sostenuto dalla regione Ile-de-France, La faute a Fidel è coprodotto da Gaumont che lo distribuirà in Francia il 29 novembre.

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