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FESTIVAL Italia

A Viareggio la "movida cinematografica" arriva dalla Spagna

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Riflettori accesi sulla Spagna quest’anno alla 24ª edizione di EuropaCinema (2-6 maggio), conclusasi a Viareggio (Italia) con il film di Bigas Luna, Yo soy la Juani [+leggi anche:
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. Al festival internazionale del cinema euopeo presieduto da Luciana Castellina e diretto da Felice Laudadio si è dato una svolta netta, optando per una formula di focus sulle produzioni dei singoli Paesi della comunità EuropaCinema.

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Dopo avere esplorato la nuova cinematografia spagnola, presentando opere nuove al pubblico ma anche ai distributori italiani (fra l’altro dopo l’evento di Viareggio segue una vetrina alla Casa del Cinema di Roma), per l’anno prossimo EuropaCinema 2008 (15-19 aprile) punterà sul cinema tedesco, recente e anni ’70. E l’anno dopo dovrebbe seguire la Danimarca.

“La rassegna ha operato un cambiamento rivoluzionario, in anticipo sui tempi” -comunica la direzione all’inaugurazione- “primo a guardare all’ampio e sottovalutato panorama europeo quando fu fondato con la collaborazione di Federico Fellini, ora gioca nuovamente d’anticipo cambiando forma e struttura, ma non spirito”.

E’ sembrato naturale a Laudadio iniziare “da una delle cinematografie più illustri, rinnovate e fertili: quella spagnola” che ricorda come uno dei primi autori valorizzati da EuropaCinema fu proprio Pedro Almodovar. E del maestro iberico l’apertura ha riproposto Tutto su mia madre per celebrare una delle sue attrici “feticcio”, Marisa Paredes, insignita del Premio Fellini 8 e ½ Platinum Award, che alla prima lezione di cinema ha raccontato una carriera longeva ed attuale (solo nel 2005 è passata dal grande successo commerciale di Reinas [+leggi anche:
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al film d’autore Lo specchio magico di Manoel de Oliveira).

L’altra grande signora degli schermi spagnoli premiata è Angela Molina, la cui presenza estroversa ha entusiasmato il pubblico. Fra l’altro è la protagonista del primo lungometraggio del 38enne Juan Carlos Falcón che con La caja vince il premio del pubblico (unico riconoscimento da competizione assegnato nel nuovo formato mononazionale di EuropaCinema). Opera prima di morte, eros e humour noir, il film convince con la brava Molina, prima invecchiata e sciupata moglie dell’odiato defunto Don Lucio, poi rigenerata vedova che, “parcheggiati” corpo e bara dalla vicina Isabel, può finalmente conoscere vita e amore. Gustosa e calibrata tragicomedia ambientata nelle Isole Canarie, sintetizza bene lo spirito rinnovato di un festival deciso a puntare su giovani artisti quali Rodrigo Cortés ( Concursante [+leggi anche:
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), Mario Iglesias ( De bares [+leggi anche:
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), Victor Garcia Leon ( Vete de mi), Pablo Malo ( La sombra de nadie), Maria Ripoll ( Tu vida en 65’), tutti intervenuti a Viareggio. Sì è visto una movida filmica in cui anche il veterano presente Bigas Luna si lancia in una svolta netta, generazionale, che con Yo soy la Juani aggiorna i suoi registri espressivi su ritmi e modalità giovanilisti, montaggi rapidi, musiche techno e hip hop e pre-adulti sguaiatamente contemporanei.

Ma la “vecchia guardia” dei cineasti, rappresentata da Basilio Martin Patino e Manuel Gutiérrez Aragon, ha tenuto salda anche la memoria storica, parlando con Luciana Castellina dei tempi della censura e di come si aggirava il franchismo in Spagna.

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