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FESTIVAL Italia

Pesaro: Comencini, italoamericani e documentari europei

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“Il Festival di Pesaro, dopo 42 anni, continua ad essere quello che è sempre stato: una manifestazione che gioca le sue carte esclusivamente sulla cultura”. Ci tiene a ricordarlo il suo fondatore Bruno Torri, nel corso della presentazione alla stampa del 43esimo appuntamento con la Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro. L’edizione del 2007, in programma dal 24 giugno al 2 luglio, ha ridotto il ventaglio delle proposte, tutte sempre di grande qualità, per consentire un maggiore approfondimento dei temi scelti.

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L’evento Speciale di quest’anno sarà dedicato ad una retrospettiva completa delle opere di Luigi Comencini, curata da Adriano Aprà e accompagnata da un convegno (1 luglio) con studiosi, collaboratori e familiari del grande regista italiano. Un’ampia sezione del Festival sarà rivolta poi al cinema italoamericano. “ Senza le personalità di Coppola, Abel Ferrara, De Palma, Scorsese o Tarantino – ha detto il direttore artistico Giovanni Spagnoletti – il cinema americano contemporaneo più inventivo non esisterebbe”. Da qui l’esigenza di riproporre parte della vasta produzione indipendente dell’ultima generazione di questi talenti come Buffalo ’66 di Vincent Gallo, Mac di John Turturro, True Love di Nancy Savoca.

Per il “premio Lino Miccichè”, sono stati selezionati otto film. Di questi, cinque sono diretti da registe donne (Una novia errante di Ana Katz, Gubra di Yasmin Ahmad, Operation Filmmaker di Nina Davenport). L'Europa è rappresentata da Elvis Pelvis del britannico Kevin Aduaka e Anna M. [+leggi anche:
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scheda film
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del francese Michel Spinosa.

La sezione “SOS Europa doc”, fuori concorso, è dedicata, invece, al documentario che vuole scoprire i “buchi neri” dell’informazione (Half Past Three di Thomas Hodan, Rep. Ceca; Nasiona di Wojciech Kasperski, Polonia).

Continua, anche quest’anno, il viaggio nel cinema di lingua spagnola con una retrospettiva dedicata al regista basco Ivan Zulueta. Sarà l’occasione per vedere, per la prima volta in Italia, oltre al suo primo lungometraggio Un, dos, tres, al escondite ingles, anche la sua vasta produzione di corti.

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