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FESTIVAL Ungheria

100 film dell'Est in vetrina a Pecs

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Proporre al pubblico e agli addetti ai lavori un vasto panorama della produzione recente dei paesi dell'Europa centrale e orientale: è l'obiettivo della terza edizione del festival magiaro (festival MOVEAST), cominciato ieri a Pecs con in programma fino al 7 ottobre la bellezza di 100 lungometraggi prodotti nel 2006 in 14 paesi. Un cartellone variegato che vedrà brillare questa sera la prima dell'attesissimo Overnight [+leggi anche:
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di Ferenc Török (leggi l’articolo e making of).

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I cinema Urania e Apolló propongono una competizione di 37 film di giovani talenti, tra cui tre lungometraggi ungheresi: Happy New Life [+leggi anche:
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di Árpád Bogdán (news), My One and Onlies di Gyula Nemes (leggi l’intervista) e A Guest of Life - Alexander Csoma De Körösi di Tibor Szemzo (news). L’Austria sarà rappresentata da Karo and God Himself [+leggi anche:
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di Danielle Proskar e Friendship di Rupert Henning, mentre la Repubblica Ceca schiera sei candidati: Experts [+leggi anche:
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di Karel Coma, Rules of Lies di Robert Sedlácek, Indian and the Nurse di Dan Wlodarczyk, Marta [+leggi anche:
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di Marta Nováková, Virginity Sucks di Ivo Macharácek e Rail Yard Blues del duo Pavel Göbl-Roman Svejda. La Romania sarà della partita con la Caméra d’Or cannense 2006 A est di Bucarest [+leggi anche:
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intervista: Corneliu Porumboiu
intervista: Daniel Burlac
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di Corneliu Porumboiu (leggi il Focus), Following Her di Cristina Ionescu) e Happy End di Radu Potcoava, mentre la Bulgaria si distingue con Christmas Tree Upside Down di Vaszil Zsivkov e la Slovenia con Aporia di Aris Movsesijan. Ma è la Polonia che si ritaglia la parte del leone con nove titoli in lizza: Hi way di Jacek Borusinski, Retrieval [+leggi anche:
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di Slawomir Fabicki (articolo), The World is Waiting for Us di Robert Krzempek, The Boy on the Galloping Horse di Adam Guzinski, I'll show you di Denis Delic, Chaos [+leggi anche:
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di Xawery Zulawski, Who never lived di Andrzej Seweryn, Extras di Michal Kwiecinski e Hyena di Grzegorz Lewandowski.

Mentre la sezione Information recensisce 51 film, un programma complementare di 14 lungometraggi propone diversi titoli d'autore affermati, in particolare I Served the King of England [+leggi anche:
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di Jirí Menzel (articolo), candidato ceco all’Oscar 2008 per il miglior film straniero e attualmente campione d'incassi in Ungheria. Da segnalare anche Saviour's Square [+leggi anche:
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dei polacchi Krzysztof Krauze e Joanna Kos Krauze, il film sloveno Hostage [+leggi anche:
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di Laila Pakalnina, Beauty in Trouble del ceco Jan Hrebejk (vedi il making of) e Pleasant Moments della compatriota Vera Chytilová, senza dimenticare Monkeys in Winter della bulgara Milena Andonova e The paper Will Be Blue del romeno Radu Muntean. Una programmazione che conta anche tre opere polacche: Short Hysteria of Time di Dominik Matwiejczyk, Underneath di Marek Gajczak e Loneliness on the Net [+leggi anche:
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di Witold Adamek.

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(Tradotto dal francese)

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